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Proroga concessioni demaniali, Federbalneari lancia un appello al Comune

LECCE – Distanziamenti, percorsi prestabiliti, procedure anti assembramento, steward,e chi più ne ha più ne metta. Le regole da rispettare in questa stagione estiva negli stabilimenti balneari – a causa dell’emergenza Covid-9 – sono ferree e complicate, non solo per i bagnanti, ma anche per gli stessi titolari dei lidi. Per non parlare del nodo economico. “Abbiamo bisogno di liquidità”, afferma Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento. C’è bisogno di una decisa iniezione di risorse per dare ossigeno ad un settore trainante per l’economia salentina.
C’è di più. Perché gli imprenditori balneari – non tutti, sia chiaro – vanno avanti a tentoni in attesa che i Comuni diano il via libera alle proroghe delle concessioni demaniali fino al 2033 già stabilite dal Governo centrale. In assenza di notizie certe diventa quasi impossibile pensare di poter effettuare qualsiasi tipo di investimento. “Avendo una scadenza fino al 31 dicembre 2020 – spiega Della Valle – le banche non ci fanno nemmeno sedere ad un tavolo per discutere di possibili finanziamenti”. Da qui l’appello ai Comuni, a partire da Palazzo Carafa, a fare presto e mettere mano a questo provvedimento. Spetta alle Amministrazioni Comunali, infatti, il compito di estendere le concessioni demaniali fino a tutto il 2033 applicando la Legge 145, con cui l’ex Ministro Centinaio aveva dato esecutività alla possibilità della proroga degli effetti della Direttiva Bolkestein per 15 anni.
La conferma dell’estensione al 2033 delle concessioni demaniali marittime – oltre al credito d’imposta sui canoni, all’esenzione della prima rata Imu e ai bonus per le sanificazioni e per gli impianti di energia rinnovabile – fa parte delle misure che interessano i titolari di stabilimenti balneari contenute nel “decreto rilancio“, il pacchetto di sostegni economici per compensare le difficoltà affrontate durante la chiusura imposta per il contenimento del coronavirus.