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Decessi stabili nel Salento nonostante la pandemia

LECCE – Il numero dei decessi rimane stabile nel Salento nonostante il Coronavirus. È quello che emerge da uno studio svolto da Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio Economico della Provincia di Lecce.

Su un campione di circa settanta paesi leccesi, numero abbastanza significativo, è venuto fuori che nei mesi di marzo del quinquennio 2015-2019, sono deceduti, in media, 291,8 uomini e 299,6 donne, per una media totale di 591,4 persone. Nel mese di marzo di quest’anno, cioè nel primo mese di lockdown, invece, sono morti 298 uomini e 300 donne, per un totale di 598 persone. Il Coronavirus, dunque non ha inciso fortemente sulla mortalità, c’è stato, infatti, un incremento di solo 6,6 decessi in più, rispetto alla media 2015-2019.

Se si estende l’analisi ai primi trimestri gennaio-febbraio-marzo dello stesso quinquennio,  emerge che sono stati registrati 721,4 decessi a gennaio, 583,6 a febbraio e 591,4 a marzo, per una media mensile di 632,13 decessi. Nel primo trimestre di quest’anno, invece, sono morte 664 persone a gennaio, 570 a febbraio e 598 a marzo, per una media mensile di 610,67 decessi.

Nonostante tutto, quindi, la provincia di Lecce resiste. Nel capoluogo leccese, per esempio, mentre nei mesi di marzo 2015 – 2019 le morti totali sono stati in media circa 87, quest’anno sono stati 70. Si direbbe che Lecce sia stata in grado di contenere la pandemia in modo abbastanza efficace, tanto da limitare anche il numero dei decessi che, di certo, comunque, ci sono stati. Ma qualche dato interessante lo riservano altri paesi salentini come Calimera, Aradeo, Cursi, Salice Salentino e Seclì dove addirittura nel mese di marzo 2020 non si è registrato nessun decesso.