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Cybershaming, il fenomeno arriva in Parlamento

LECCE – Arriva in Parlamento il cybershaming,  il fenomeno che, come sottolinea Azione Studentesca Lecce, differisce sia dal cyberbullismo che dal revengeporn perché la vittima di insulti e minacce non ha la possibilità di conoscere l’identità della persona che ha sottratto le foto che la ritraggono dai propri profili social.

Nel Salento sul cybershaming  si è posta molta attenzione da quando, qualche settimana fa, è stato scoperto un gruppo creato appositamente su Telegram, per insultare, umiliare e addirittura minacciare di stupro le giovani, anche di 12 e 13 anni, presa di mira. “Chi stupreresti tra queste?” era l’assurdo e l’inaudito sondaggio che circolava nella chat in cui era molto attivo un minorenne leccese. In seguito alle coraggiose denunce esposte dalle vittime, sia la Procura ordinaria che quella dei minori hanno dato il via alle dovute indagini.

Un fenomeno che ha allertato anche gli esponenti politici del territorio salentino. A sostegno delle ragazze, infatti, da subito si sono schierati la segreteria provinciale di Fratelli d’Italia Lecce, il consigliere regionale Saverio Congedo, gli onorevoli Galantino e Gemmato.  Marcello Gemmato, in particolare, presenterà un’interrogazione parlamentare sulla questione nei prossimi giorni. Ma il cybershaming potrebbe essere portato dal gruppo di Fratelli d’Italia anche nell’Europarlamento, presentando  un’ulteriore interrogazione sul tema, proposta dall’onorevole Raffaele Fitto e firmata dai cinque eurodeputati della delegazione.

“Ringraziamo la politica per l’attenzione e la risposta immediata- commenta Andrea Gaetani, Presidente di Azione Studentesca Lecce- Non è scontato e non è banale avere riferimenti così attenti al territorio ed ai propri giovanissimi e crediamo davvero che questo sia un modello politico che funziona. Ringraziamo anche tutti gli istituti superiori che hanno voluto condividere i nostri appelli o farne dei loro: la rete tra i giovani è sostanziale per la soluzione del problema. Come sempre, alle ragazze ribadiamo che non sono sole e che non c’è nulla di cui vergognarsi!”