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Medico fermato dalla Polizia locale: “Un incidente di percorso”

LECCE – “Un incidente di percorso”. “Un errore di valutazione”. Così il sindaco Carlo Salvemini mette fine alle polemiche innescate ieri da un post pubblicato su facebook da un medico anestesista della clinica Città di Lecce che ha raccontato di essere stato bloccato inopinatamente per circa un quarto d’ora da una pattuglia della Polizia locale (un uomo e una donna) – al lavoro per garantire il rispetto dei divieti legati al coronavirus – mentre ad attenderlo nella struttura sanitaria c’era un uomo colpito da un infarto. Ma, a quanto pare, la vigilessa sin troppo zelante, ha di fatto rallentato il soccorso. Almeno stando alle dichiarazioni fornite dal medico: “Mi chiedono i documenti e dove stessi andando. Gli spiego che sono un medico, che sono stato chiamato in urgenza e comunque gli mostro sia il tesserino medico che la patente. L’uomo dice alla collega: “Facciamolo andare il dottore”; la collega molto stizzita guarda i miei documenti e mi dice: “Anche il giorno di Pasqua fate urgenze?”. Io incredulo, con un miscuglio di emozioni che mi assalgono, mi calmo e rispondo: “Sai, purtroppo le persone si sentono male anche a Pasqua e per questo vado di fretta”. “E che cosa avrebbe questa persona?” ribadisce; io che cerco di mantenere la calma. Respiro, non so se è giusto rispondere, ma per quieto vivere lo faccio (forse ingenuamente) “un infarto e non posso permettermi di perdere tempo”. Lei non contenta con faccia sospettosa mi dice: “Ma scusami, a cosa serve l’anestesista rianimatore per un infarto?”. A quel punto penso di essere su scherzi a parte, ma vedo che lei non scherza affatto. Il vigile uomo, imbarazzato dalle domande della collega, ribadisce: “Facciamolo andare il dottore” ma lei, la vigilessa continua il suo show trattenendo i miei documenti e facendomi perdere 10-15 minuti inutilmente. A quel punto perdo la pazienza le dico in maniera ferma: “Sono stanco, ridammi i documenti e sei vuoi farmi la multa fai pure, le mie generalità le hai, io devo andarmene”. Metto in moto e vado via. Arrivo giusto in tempo per ricevere e trattare il paziente che per fortuna va bene, ma se avessi continuato il tira e molla messo su dalla vigilessa forse qualcosa sarebbe cambiato. Ora mi chiedo, perché le frustrazioni personali devono mettere i bastoni tra le ruote anche a chi cerca di fare il proprio dovere in un periodo del genere? Perché tutto questo che sta accadendo non insegna e chiarisce le priorità ad alcuni? Perché questi individui non vengono valutati costantemente per capire se sono realmente idonei a rivestire ruoli di pubblica sicurezza?”.

Fin qui la narrazione descritta minuziosamente dal medico. La risposta dell’Amministrazione è affidata alle parole dell’assessore alla Polizia Municipale Sergio Signore che si è scusato con l’anestesista, alle quali hanno fatto seguito via facebook le dichiarazioni del sindaco Salvemini che ha parlato di un “non evidente adeguata valutazione della legittima necessità dello spostamento. Questa mattina, dopo le verifiche del caso, abbiamo personalmente chiamato il dottore per porgere a nome dell’amministrazione comunale le scuse per quello che evidentemente si è trattato di un incidente di percorso nel quale si può incorrere in un periodo di particolare stress professionale per tutti ma anche e soprattutto per le forze di polizia. L’agente coinvolta ha comunque pienamente compreso di aver compiuto un errore di valutazione. Si sbaglia. Siamo fallibili. L’importante è essere consapevoli e correggere gli errori”.

Una spiegazione che non convince appieno alcuni inquilini di Palazzo Carafa: “Chi è deputato al controllo ed alla sicurezza del territorio – afferma in un post il consigliere Gianmaria Greco – dovrebbe avere capacità e qualità umane adeguate a relazionarsi con i cittadini. Quanto accaduto a Lecce non può passare inosservato. Ci attiveremo quanto prima per conoscere l’esatta dinamica dei fatti”.

Ma a tornare sull’argomento è lo stesso medico che in un post tiene a precisare alcuni aspetti della vicenda. “Nel mio post non c’è mai stato spazio né a maschilismo né alla denigrazione di una categoria lavorativa. Il mio rispetto è massimo sia per le donne che per la polizia locale di Lecce. Secondo non ho mai voluto far intendere che medici ed operatori sanitari debbano essere immuni dai controlli. Quando esco a far la spesa e giustissimo che venga fermato e se necessario trattenuto e multato. Ma se siamo chiamati in urgenza sarebbe opportuno far procedere i sanitari e a tempo debito accertare la veridicità delle dichiarazioni”.
Poi una serie di ringraziamenti , a cominciare dal Comandante della Polizia locale Donato Zacheo, che “in maniera molto gentile e professionale mi ha chiamato e con il quale ho chiarito la situazione in maniera molto civile e costruttiva”. “Un grazie anche all’assessore Sergio Signore per la professionalità ed umanità che mi ha dimostrato a seguito dell’accaduto”. Non poteva mancare il  sindaco Carlo Salvemini e “tutte le autorità con le quali mi sono confrontato di persona e nelle quali ho trovato competenza e dedizione per il proprio lavoro. Inoltre ringrazio tutti i salentini che hanno dimostrato vicinanza ed attenzione alla mia professione e alla mia persona. Grazie di vero cuore a tutti voi. Questa è l’italia che mi piace , questo è il salento dove ho deciso di vivere; uniti siamo i più forti”.