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“Avete lasciato morire mia nonna, nuda e sigillata in un sacco nero”   

SOLETO – “La nonna è morta. La tragica notizia ci è giunta all’1.38 del 30 marzo dal medico di turno del Dea di Lecce. Ribadisco di avere tutte le chiamate registrate. La nonna è morta per un’insufficienza renale dovuta a una mancata, assente ed inesistente idratazione. La nonna è morta perché non beveva da giorni, forse anche più di una settimana e nessuna flebo poteva avere effetto di reidratazione. La nonna è morta perché è arrivata già in coma al Dea. La nonna è morta perché era in ipotermia e niente è servito a scaldarla. La nonna è morta anche per una grave insufficienza respiratoria: i polmoni non funzionano più questo e nessun respiratore poteva più far nulla”.

A denunciare il fatto, con dovizia di particolari, è la nipote di un’anziana ospite della Residenza sanitaria assistita (Rsa) La Fontanella di Soleto dove da giorni si registra una situazione drammatica a causa dell’emergenza coronavirus che ha colpito i molti anziani ospiti, oltre ad alcuni operatori sanitari. Uno scenario che Salentolive24 ha “fotografato” giorno per giorno. Secondo la versione fornita dalla nipote la nonna sarebbe morta a causa delle mancate e gravi (se dovessero essere in seguito accertate) attenzioni mediche di cui necessitava. In un post pubblicato su facebook e che riportiamo nell’articolo la donna lancia accuse pesanti: l’anziana donna sarebbe morta “perché vedeva i vassoi accumulati e pieni di cibo appoggiati sul tavolo nella sua stanza, ma impossibilitata a raggiungerli, perché non era in grado di muoversi. Vedeva l’acqua ma non poteva prenderla. La nonna è morta perché è stata abbandonata e dimenticata in un letto, chissà in quale angolo della struttura al freddo”.

Nel mirino finiscono gli addetti della struttura sanitaria: “Tutti gli operatori e sottolineo tutti (prete, direttrice, amministratori, dottori, infermieri, oss, operatori mensa, e tutte le figure che lavoravano all’interno) hanno fatto una scelta: quella di abbandonare 83 esseri umani al tragico destino, consapevoli e complici di un abominio. Nessuno ha fatto niente perché arrivare in coma al Dea significa che dalla nonna non passava assistenza di alcun tipo. La nonna è morta e non abbiamo potuto vedere il corpo, perché era positiva al Covid19. Quindi l’hanno immediatamente sigillata in un sacco nero, nuda e ricoperta di stracci con il disinfettante. La nonna è morta e l’unica prova che in quella bara sia lei è il suo orologio”.

Accuse gravissime che aprono spiragli inquietanti, soprattutto se tutte le circostanze portate alla luce dalla nipote dell’anziana deceduta dovessero essere confermate. La donna non si dà pace. E punta apertamente l’indice contro la Rsa: “Mi dicevano che ‘sta benissimo, si è ripresa, ma dato che è un po’ cianotica l’hanno portata per osservazione in ospedale’. La nonna è morta,ma in struttura la credono in piena salute e viva in qualche ospedale. La nonna è morta e non avete fatto un c****”.