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Niente zeppole il 19 marzo: scatta la solidarietà tra gli esercenti

LECCE – La firma del decreto del presidente del Consiglio dello scorso 10 marzo ha di fatto posto limiti alle attività di somministrazione di alimenti. Al momento possono rimanere aperti, e soltanto durante gli orari specificati nel decreto stesso, gli esercizi che offrono servizi di prima necessità.

Rispondendo ad un forte senso civico e di solidarietà tra esercenti, Marcello “Tonino” Schipa e i suoi figli Serena e Simone titolari del panificio-panetteria Si.Se. di Lecce, hanno preso la decisione di sospendere la produzione delle tradizionali “zeppole” dolce tipico della festa di San Giuseppe che cade ogni 19 marzo. Una scelta dettata dal cuore e dalla voglia di non sfruttare una situazione di vantaggio che permetterebbe alla sua attività di proporre i famosi e ricercati dolci, mentre tutte le pasticcerie cittadine, per legge, dovranno restare chiuse.

“Festeggeremo tutti insieme domenica 19 aprile – commentano i titolari – quando tutto, si spera, sarà passato ed ognuno di noi potrà ritornare al suo lavoro. Una decisione che permetterà a tutti di fronteggiare con maggiore serenità questo periodo complicato, con la prospettiva di vivere tutti insieme un importante giorno di festa dove ogni esercizio potrà “offrire” a i suoi clienti le “zeppole di San Giuseppe”. Adesso siamo tutti chiamati ad affrontare un’altra battaglia, da vincere restando a casa, in famiglia, avendo riguardo dei  canoni di rispetto e giusta concorrenza. Una scelta frutto della correttezza che da sempre caratterizza l’intera categoria dei panificatori e dei pasticceri e che ci ha visto lavorare fianco a fianco”.

Insomma, meglio rimandare una festa che rivesta un grande significato sia a livello sociale che economico, per tutte le pasticcerie salentine. Una decisione, quella della famiglia Schipa, che verrà senz’altro apprezzata e che è figlia della generosità e dell’altruismo della gente salentina.