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Coronavirus: feste e raduni, l’appello del sindaco

Di seguito dichiarazione del sindaco di Lecce Carlo Salvemini diffusa anche sui social network. Si tratta di un appello alla responsabilità rivolto ai cittadini – in particolare a chi organizza iniziative, feste o raduni a qualunque titolo – in relazione ai corretti comportamenti da tenere in un momento di emergenza sanitaria. Il sindaco informa anche che gli agenti della Polizia Locale sono attivi per la verifica del rispetto delle misure igienico sanitarie prescritte dal DPCM 4 marzo 2020.
Ci giungono numerose segnalazioni di iniziative che “comportano affollamenti di persone in luoghi chiusi tali da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”; che – come noto – ai sensi dell’art. 1 del DPCM del 4 marzo sono sospese.
 
In questi giorni stiamo promuovendo la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie per contenere la diffusione del contagio. Esse – per essere efficaci – richiedono la responsabile collaborazione di tutti.
 
Nel rinnovare quindi la raccomandazione ad osservare le indicazioni che ci vengono dal Governo Nazionale e dal Comitato tecnico/scientifico, vi informo che i nostri agenti della Polizia Locale hanno il compito di sensibilizzare tutti al rispetto alle misure per il contrasto ed il contenimento del COVID-19 contenute nel DPCM.
 
È un’attività che ha lo scopo di fare sentire ciascuno responsabile col proprio comportamento della salute di tutti. E che solo in casi estremi di irresponsabile indifferenza prevederà l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale, per mancato rispetto delle misure di contenimento previste nel decreto.
 
Colgo questa occasione per rivolgermi agli studenti delle scuole superiori che hanno l’abitudine di festeggiare i “100 giorni” che mancano all’esame di maturità. O che stanno organizzando – in queste giornate di sospensione dell’attività didattica – affollati momenti conviviali di incontro. Data l’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo vi esorto ad annullarle anche se previste in abitazioni private.
 
Mi appello al vostro senso di responsabilità – e a quello dei vostri genitori – perché è evidente che le forze di polizia non sono nelle condizioni di poter monitorare l’attuazione delle misure previste anche all’interno delle case di ciascuno. Grazie a tutti per la collaborazione. Andiamo avanti, uniti”.