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“Tifosi bergamaschi a Lecce? Non decido io”

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“Sindaco perché hai deciso di rinviare Corri a Lecce e non impedisci a tifosi dell’Atalanta di venire a vedere allo stadio domenica?”. Questa è la domanda che da ore mi viene posta sui social, per strada, al telefono e rispetto alla quale è utile una mio chiarimento a beneficio di tutti.
La decisione di giocare Lecce-Atalanta a porte aperte è stata presa dal Ministero dello Sport; non è quindi nella competenza e nella discrezionalità del sindaco rinviarla ad altra data, farla disputare a porte chiuse, o impedire l’ingresso ai tifosi ospiti; – al momento non vige alcun provvedimento del governo che limiti la libertà di movimento sul territorio nazionale delle persone, ad eccezione dei residenti negli 11 Comuni di Lombardia e Veneti considerati focolaio. Non sussistono dunque i presupposti giuridici per l’emissione da parte delle autorità locali di provvedimenti che impediscano l’arrivo sul territorio comunale di Lecce di persone provenienti dal bergamasco per qualsivoglia finalità. Faccio notare che è proprio nel rispetto di questo diritto di cittadinanza che ogni giorno milioni di italiani – nonostante l’emergenza sanitaria – si possono liberamente muovere nel nostro Paese.
Riguardo all’annullamento della manifestazione podistica organizzata dal Comune di Lecce insieme all’associazione Gpdm per domenica prossima, all’esito di una una valutazione di prudenza e di buon senso condivisa con gli organizzatori, ho deciso per il rinvio. tenuto conto della presenza di atleti provenienti da diverse regioni e facendo miei consigli di autorevoli epidemiologi nazionali. In questo caso ho quindi esercitato pienamente le mie attribuzioni, trattandosi di un’iniziativa a scala locale dell’amministrazione comunale. Come annunciato, la manifestazione sarà riproposta appena le condizioni ne consentiranno lo svolgimento in piena serenità e condivisione con la comunità. Mi auguro di aver chiarito i dubbi e le perplessità di tanti”.