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Il Sanremo dei record…trash

A Sanremo 2020 nuove frontiere del trash vengono abbattute.

Dopo il twerk  di Elettra Lamborghini e i battibecchi fra Tiziano Ferro e Fiorello, pensavamo che arrivati alla quarta puntata, potessimo abbassare la guardia (messa a durissima prova dagli orari) e rilassarci un po’. E invece ecco che si scrive una delle pagine storiche del trash della televisione italiana: Bugo abbandona il palco durante l’esibizione perchè Morgan modifica il testo della loro canzone, per vendicarsi delle polemiche inerenti alla serata delle cover: «Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera, la tua ingratitudine, la tua arroganza, fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa, ma tu sai solo coltivare invidia, ringrazia il cielo se sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro e questo sono io».

Pare che siano entrambi fuggiti per le vie di Sanremo, con un povero Amadeus (impagabile il suo sguardo giustamente attonito) che li cerca personalmente.

Situazione spinosa risollevata dalle improvvisazioni di Fiorello, “basta chiudiamo quì il Festival. Decidiamo il vincitore e tutti a casa“, decisamente migliori del suo sketch sui problemi di minzione.

E mentre metabolizziamo la cosa, prendiamoci un secondo per pensare alla povera Antonella Clerici, che ogni volta che sale sul palco dell’Ariston, le capita una crisi da gestire (memorabile la pioggia di fogli degli orchestrali indignati di 10 anni fa).

Notte piena di eventi degni di nota quella di ieri, a incominciare dal mezzo scandalo su Twitter, dove dall’account ufficiale di Sanremo, è saltata fuori una foto che decretava la vittoria di Tecla nella gara dei giovani, prima che venisse letto il verdetto a favore invece di Leo Gassman. Social media manager distratto o sabotaggio? Nel dubbio pensiamo agli Eugenio in Via di Gioia che hanno vinto il premio della critica Mia Martini, e hanno invaso il palco a suon di “grazie”.

Torna Tiziano Ferro con il suo medley, e poi canta con Fiorello che lo bacia in diretta mondiale, regalandoci uno dei meme più belli di questa edizione. Nello stesso momento, Twitter va in down. Coincidenze? Tiziano intanto ci fa sapere che suo marito ha senso dell’umorismo, e non ha chiesto il divorzio.

Elegante e piacevole la “Quando, Quando, Quando” in versione swing di Tony Renis, mentre i social impazziscono per il poco tempo dedicato a Dua Lipa, la star internazionale della serata.

Ci pensa Ghali a salvarci dall’abbiocco, o meglio lo stuntman che lo accompagna con una maschera in volto che ben decide di precipitare dalle scale con coreografiche capriole. Grazie per lo spavento, ha aiutato a mantenere alta l’attenzione.

Niente da dire sulle esibizioni: qualcuna più semplice, qualcuna più colorata come “Carioca” di Raphael Gualazzi e i suoi giovanissimi ballerini.

Antonella Clerici invece, a parte i suoi abiti stravaganti, ci ricorda perchè i programmi li debbano presentare chi presenta di mestiere.

Bellissima Francesca Sofia Novello, la seconda valletta e fidanzata di Valentino Rossi, che rimane però sullo sfondo. Almeno Amadeus ha avuto modo di riscattarsi dalle polemiche dei giorni scorsi, con qualche gag simpatica.

Iconico il look di Achille Lauro, novello Cher che dimostra anche di poter migliorare a livello canoro con un po’ di impegno. Fa piacere vedere che i suoi non sono solo tentativi di stupire alla cieca, ma sono delle costruzioni stilistiche (e di marketing) ben pensate.

Momento più bello della manifestazione, il video messagio e il lungo applauso dedicato a Vincenzo Mollica, un’istituzione del Festival e del giornalismo italiano, che andrà in pensione per motivi di salute. Un doveroso ringraziamento a chi la storia della musica l’ha vissuta davvero.

Bel momento di musica con la strepitosa Gianna Nannini che non delude mai.

E arrivati in fondo a questa giostra di emozioni, vicini alle prime luci dell’alba, vediamo Diodato trionfare nella classifica decisa dai giornalisti della sala stampa.

Bugo e Morgan sono stati eliminati dalla gara per defezione, ma come ha detto Fiorello, “meglio così, uno di meno“.