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Lecce senza bussola. A Verona è tracollo

Lezione di calcio del Verona di Juric al Lecce di Liverani che perde nettamente per 3 a 0 senza mai mettere in discussione l’incontro. I giallorossi hanno disputato la loro partita più brutta della stagione e soprattutto hanno dimostrato di mancare totalmente di grinta, ingrediente indispensabile per potersi salvare.

La gara di domenica scorsa contro l’Inter è, quindi, stata un fuoco di paglia per una compagine che sembra non seguire più le direttive di un tecnico confuso. Liverani ha schierato i suoi con un 5-3-2 che non è servito assolutamente a contenere le offensive degli scaligeri, anzi ha impedito ai suoi di giocare in palleggio, dote che era stata il marchio di fabbrica della gestione del tecnico romano.

La gara non ha avuto mai storia con il Verona che ha dimostrato grinta da vendere come se fosse la squadra di Juric quella che aveva bisogno di punti per la salvezza. Il centrocampo era dominato da subito dai gialloblù, mentre il Lecce sentiva la mancanza di Petriccione, fermato ai box per una botta alla caviglia e sostituito da un Tachtsidis, ombra di quello ammirato lo scorso torneo.

Dopo 20’ di sofferenza arrivava il gol che indirizzava l’incontro a favore del Verona. Angolo di Veloso e Dawidowicz saltava indisturbato tra un irriconoscibile Lucioni (che verrà sostituito al 40’ per scelta tecnica) e Babacar (irritante durante tutto l’incontro per la sufficienza con cui ha giocato). Per i giallorossi il terzo gol in tre partite subito da azione di corner.

La squadra giallorossa, rispetto all’incontro con l’Inter non aveva nessuna reazione e anzi era Gabirel a dover impedire il raddoppio. Il portiere brasiliano, proprio per salvare il risultato, prendeva un colpo alla schiena e doveva lasciare il campo sostituito da Vigorito. Al 35’ il secondo gol veronese prendeva forma con l’ex Pessina che tramutava in gol un assist perfetto di Lazovic. La gara era così compromessa. Al 40’ Liverani tornava al classico 4-3-1-2 e l’ingresso di Majer dava una piccola scossa al gruppo che però si esauriva con la traversa colpita dallo sloveno sulla sirena della prima frazione.

Ci si attendeva un Lecce differente nel secondo tempo, ma la ripresa era ancora peggiore del primo con Dell’Orco espulso per doppia ammonizione e Liverani che inseriva Meccariello per Babacar decretando la fine di qualsiasi tentativo di recupero. Nel finale un ingenuo fallo di Vigorito provocava il rigore che Pazzini trasformava con facilità.

La gara di oggi ha detto che tra due neopromosse, partite per salvarsi, ha vinto e ha convinto chi ha saputo realizzare una rosa competitiva nel mercato estivo. Il Lecce di oggi è privo di alcuni elementi che vanno al di là delle due pedine promesse dalla società in questo fine gennaio per sopperire agli errori estivi. Per esempio non c’è una alternativa a Calderoni sulla sinistra come manca un’altra prima punta che possa essere alternativa a Lapadula dopo la partenza di La Mantia, anche perché Babacar ha solo il fisico per questo ruolo, non le caratteristiche. Inoltre sembra che il gruppo non reagisca più agli stimoli del proprio allenatore e questo è un campanello d’allarme ancora più elevato per una società che aveva dato carta bianca a Liverani. La prossima partita contro un Torino, massacrato dall’Atalanta ieri, sarà decisiva per capire se Liverani ha in questo momento le redini della squadra, oppure serva una sferzata per far reagire un gruppo troppo brutto oggi per essere vero.