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“Pericolo dazi per il vino made in Puglia”

BARI – La vicenda dei dazi non riguarda solo la querelle tra Cina e Usa. In campo scende anche  Coldiretti Puglia che lancia l’allarme per un possibile rincaro dei prezzi sui vini made in Puglia, “a causa della nuova black list allargata dei prodotti sui quali il presidente USA Trump è pronto ad aumentare i dazi fino al 100%”.

Un allarme frutto dei dati illustrati da Cantina Italia dell’Icqrf del Ministero delle Politiche Agricole, che effettua un confronto sui vini marchiati Ue al 15 gennaio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Con i dazi – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – significherebbe che una bottiglia di Primitivo o Negroamaro da 5-6 euro a bottiglia in Italia nella grande distribuzione degli Stati Uniti può costare l’equivalente in dollari di 10-15 euro, con un dazio del 100% il prezzo arriverebbe a 20-30 euro”-

Il rischio che corre uno dei settori più trainanti della Regione Puglia giunge in un momento di grande crescita per la viticoltura. Basti pensare a numerosi marchi Dop, quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, che hanno saputo raccontare al meglio il successo e la storia di un Territorio, apportando ad esso una massiccia dose di promozione a livello internazionale.

Non è da trascurare minimamente il punto di vista occupazionale: “Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all’anno – riferisce Coldiretti Puglia – subito dopo il Montepulciano d’Abruzzo Doc. Inoltre, la nostra Regione può vantare un posto nella top ten nazionale con un altro vitigno pugliese, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari”.

Lo spauracchio dazi rischia di essere dannoso per gran parte dell’economia italiana. Recentemente infatti, la base centrale di Coldiretti aveva già tuonato: “L’Italia potrebbe essere dopo la Francia il paese più colpito e a pagare il conto più salato rischia di essere proprio l’agroalimentare con formaggi, vini, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, ma anche la moda, le moto e la cosmetica”.