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Inchiesta Bcc, sequestrato un servizio video alla collega Pacella

Una valanga di querele. E ora anche il sequestro di un servizio giornalistico. Per la collega Fabiana Pacella una vicenda che rischia di trasformarsi in una odissea. Le sue inchieste scottanti continuano a lasciare sul terreno strascichi giudiziari. La sua attività giornalistica, capillare e circostanziata sulla banca di Credito Cooperativo – avviata a partire dal lontano 2014 e che ha portato tra l’altro all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone – si arricchisce di un nuovo capitolo.

“Le Ombre della Mafia sul Credito Cooperativo di Otranto”. Si chiama così il servizio realizzato da Fabiana Pacella per la rubrica di Reportime sul Corriere.it e pubblicato su Corriere Tv. Non è bastata la richiesta di archiviazione avanzata dal pm nel 2018 in seguito alla querela presenta da Ennio Capozza, visurista a contratto per conto della Bcc. L’interessato si è infatti opposto al provvedimento E ora si torna tutti in aula. Due le udienze in programma al Tribunale: la prima, l’11 novembre, vedrà comparire i sei indagati del processo Bcc, tra cui lo stesso Capozza, accusati a vario titolo di estorsione aggravata da metodo mafioso, violenza privata, tentata concussione. Il giorno seguente, invece, toccherà alla collega Pacella difendersi dalle accuse. Al suo fianco ci sarà l’avvocato leccese Giuseppe Fornari.
Resta da chiarire se la Banca di Credito Cooperativo sia stata utilizzata o meno come “lavatrice” per custodire danaro di provenienza non lecita e frutto di un possibile connubio tra mafia e imprenditoria locale.