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Ilva, per la Lega 10.000 lavoratori rischiano il licenziamento

Foto Renato Ingenito/LaPresse08-11-2018 Taranto, ItaliaCronacaTaranto, fine di un'era: l'insegna di ArcelorMittal sostituisce quella IlvaNella foto: la nuova insegna ArcelorMittal

 

ROMA – “Una notizia molto negativa, per migliaia di lavoratori che rischiano seriamente di essere licenziati, per la città di Taranto che adesso difficilmente vedrà qualcuno disposto a bonificare l’ambiente al posto di Arcelor Mittal, per la nostra produzione industriale che in questo modo vedrà gli ennesimi investitori scappare altrove. E’ quanto affermano in una nota i parlamentari della Lega Marti, Sasso e Tateo che criticano apertamente l’emendamento dell’ex ministro Barbara Lezzi (Cinquestelle) al decreto salva-imprese, che sostanzialmente toglie l’immunità penale ad Arcelor Mittal. L’azienda ha sempre chiesto regole certe al governo. Il nuovo provvedimento sopprime l’articolo 14 del decreto salva imprese e rischia di creare pesanti ripercussioni occupazionali. Lo “scudo penale”, infatti, verrebbe a cadere per i vertici societari. La Lega parla di “un patto industriale violato, che rischia di compromettere non solo la nostra produzione dell’acciaio, ma anche l’indipendenza dalle produzioni straniere come Cina ed India. Un errore che non aiuterà Taranto ed i tarantini  e che non servirà a migliorare l’ambiente”.
“Quando eravamo al governo – affermano i tre parlamentari – eravamo riusciti a bloccare questa infelice impostazione ideologica dei 5 stelle, il pd, Renzi e Leu invece hanno assecondato la decrescita felice di Grillo e Di Maio”. E ancora: “Questo governo vuole creare una nuova Bagnoli e se non si interviene subito molto presto in Puglia ci saranno oltre 10.000 disoccupati, difficilmente ricollocabili”.
Secondo Marti, Sasso e Tateo, “quando i lavoratori verranno licenziati ed i Tarantini continueranno a vivere in una città inquinata, li manderemo a casa di Michele Emiliano e dei 5 stelle”.

Così in una nota il sen. Roberto Marti, capogruppo Lega in commissione attività produttive del Senato e gli onorevoli  Rossano Sasso ed Anna Rita Tateo.