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Marti difende i cacciatori e attacca Emiliano

 

 

BARI –  “E’ ridicolo e inadeguato il provvedimento con cui la Regione riapre la stagione venatoria presentando ai cacciatori pugliesi un nuovo calendario, provvisorio e fortemente limitato, che continua a scontentare una categoria da anni trascurata dal governatore Emiliano”. A dichiararlo è il senatore salentino della Lega Salvini Premier, Roberto Marti.

“La delibera 1805 approvata dalla Regione Puglia è solo un’ulteriore menzogna servita ai cacciatori pugliesi, perché essa approva un calendario che recepisce integralmente le limitazioni poste dall’Ispra sulle date di apertura e chiusura delle specie cacciabili, in particolare della lepre, del fagiano,della beccaccia e dei turdidi”.

“La Regione Puglia – continua il senatore Marti – approva dunque un altro provvedimento tampone, che fa tornare il settore indietro di anni invece di mettere mano seriamente al Piano Faunistico Venatorio, che viene dunque rinnovato con delibere generiche e approssimative, obsolete e prive di motivazioni valide, carenti per sostenibilità e improntate ad aspetti etici più che a dati scientifici che tengano conto dei periodi di riproduzione delle diverse specie”.

“I cacciatori pugliesi hanno ben compreso di essere stati ingannati – tuona il senatore Roberto Marti – con l’adozione di una delibera fondata su aspetti ideologici, favorevole alle pretese animaliste e che non tiene in alcun conto i principi di sostenibilità, a cui invece da sempre è informata la politica della Lega nel settore. Per questo continueremo a sostenere con impegno i cacciatori pugliesi, ponendoci a garanzia di istanze che riescano a contemplare i principi di questa passione con la salvaguardia delle specie coinvolte”.