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Settemila euro per sbarcare nel Salento

 

SANTA MARIA DI LEUCA – Hanno pagato dai cinque ai settemila euro i migranti sbarcati nel pomeriggio di ieri sulle coste salentine. L’allarme è scattato poco dopo le 15, quando gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano e i militari del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Santa Maria di Leuca, hanno rintracciato a terra nei pressi del Santuario un primo gruppo di 9 migranti di sesso maschile. Nelle ore successive e nelle immediate vicinanze del Santuario, sono stati rintracciati altri 14 migranti di sesso maschile, tutti facenti parte dello stesso sbarco. 

I migranti, dopo le prime cure sul posto, sono stati trasferiti presso il centro di primissima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto (Lecce) dove, grazie ai predisposti servizi di ordine pubblico, si sono svolte e concluse regolarmente le procedure di identificazione e foto segnalamento a cura degli agenti del Commissariato di Otranto, della Divisione Immigrazione di Lecce e del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica, Si tratta di 18 iracheni di etnia curda e di  5 iraniani di etnia curda.

Sul posto è intervenuto personale della Squadra Mobile, della Digos e del Pool Antimmigrazione della Procura della Repubblica di Lecce per gli accertamenti di rito, I migranti hanno raccontato di essere partiti da Kyrkyra (Grecia) nelle prime ore della mattinata di domenica 6 ottobre e di aver viaggiato per circa sei ore a bordo di un’imbarcazione a motore molto veloce.  Hanno, inoltre, dichiarato di aver pagato per il viaggio dai 5.000 ai 7.000 euro a persona e che il natante era condotto da uno scafista di presunta nazionalità greca che, dopo averli fatti scendere si è allontanato immediatamente con la stessa imbarcazione.

I migranti, che hanno manifestato la volontà di richiedere la protezione internazionale, a cura della locale Prefettura, nella giornata di oggi, saranno trasferiti presso idonee strutture.

Alle operazioni hanno preso parte anche i volontari della Croce Rossa Italiana di Lecce che hanno prestato le prime cure del caso: i migranti erano affamati e stremati dalla stanchezza, alcuni di loro in ipotermia ma comunque in buono stato di salute.