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Cocaina nella movida leccese e nelle marine: 13 arresti

 

LECCE – Spaccio di cocaina nella movida leccese e nelle marine di Porto Cesareo e Nardò. Tredici persone sono finite nella rete degli investigatori e un’altra è stata denunciata a piede libero. E’ il bilancio di un’operazione della Squadra Mobile di Lecce, in collaborazione con il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco), coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino. 

Gli agenti hanno lavorato a fondo per tutto il mese di luglio per far emergere in maniera chiara numerosi episodi di spaccio della sostanza stupefacente. Una cinquantina le dosi di cocaina che sarebbero state cedute a turisti e residenti. 

In manette sono finiti dodici cittadini italiani e un cittadino marocchino: Nicola Guarna, 27 anni, Luca Stefano Indirli, 20 anni, Andrea Montinaro, 44 anni, Roberto Patera, 41 anni, Antonio Peciccia, 50 anni, l’ex portiere del Lecce, il 33enne Davide Petrachi, Graziano Romano, 40 anni, i diciannovenni Vito Sacco e Carmelo Schillaci, Giuseppe Schito e Marco Vetrugno, entrambi di 41 anni, Moreno Vonghia di 37 anni e il marocchino Adil Ghazi, di 53 anni. Per il questore di Lecce Andrea Valentino si è trattato di “un esperimento” perché nell’operazione sono state utilizzate tecniche particolari, come l’impiego di agenti sottocopertura e l’arresto ritardato. “Da quasi due anni – spiega Alfredo Fabbrocini dello Sco – stiamo rilanciando l’attività undercover anche per acquisti di piccolo spaccio. I risultati sono stati immediati: lo scorso anno abbiamo eseguito 17 arresti in 15 giorni a Gallipoli. In questa occasione per la prima volta abbiamo operato in alcuni luoghi ostici come le piazze e le zone della movida”.

L’attività investigativa ha interessato l’area di piazzetta Vittorio Emanuele a Lecce, meglio conosciuta come piazzetta Santa Chiara, e alcuni locali nei pressi delle marine di Sant’Isidoro, San Foca, Porto Selvaggio, Torre Uluzzu. Sono in corso verifiche per “vedere se ricorrono estremi per la sospensione licenza in alcuni locali, al momento non sottoposti a chiusura – spiega il questore Valentino – Ma questa operazione – ha precisato il questore Valentino – non è nata per demonizzare i locali ma per arrestare gli spacciatori”.