1

Tre stelle salentine della danza alla Notte della Taranta

MELPIGNANO – Arrivano a passo di danza le ultime novità sul Concertone 2019. Il Corpo di Ballo della Taranta ospiterà tre eccellenze salentine sul palco di Melpignano: Gabriele Corrado di Casarano  ballerino del Teatro La Scala di Milano, Elena Marzano di Lecce ballerina della Compagnia Les Ballets di Montecarlo,  e il danzatore di formazione scaligera impegnato in produzioni internazionali Luigi Campa di Bagnolo del Salento. 

Tre talenti del territorio che grazie a sacrificio e  passione sono riusciti a raggiungere le vette della danza internazionale,  interpreteranno insieme al Corpo di ballo residente, diretti dal coreografo Davide Bombana, alcuni brani della tradizione popolare unendo alla loro straordinaria tecnica il ritmo della pizzica. Una scelta precisa che nasce dalla volontà di ospitare i giovani artisti del nostro territorio, così come accaduto due anni fa con Nicoletta Manni, prima ballerina del  teatro La  Scala.

Insieme a loro, guidato dal coreografo Davide Bombana, si esibirà il Corpo di Ballo de La Notte della Taranta, composto da dieci danzatori popolari e dieci accademici.

Per i popolari saliranno sul palco del Concertone finale di Melpignano: Laura Boccadamo, Mihaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Andrea Caracuta, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro e Alfredo Pepe protagonisti anche di Pizzica in scena durante le tappe del festival e impeccabili guide nei percorsi di conoscenza della danza salentina nei laboratori che coinvolgono i turisti. 

Per gli accademici: Francesca Bellone che dal 2006 lavora per il Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo, il Maggio Musicale Fiorentino e l’Arena di Verona;   Laura Massetti precedentemente ballerina del Balletto di Toscana e dal 2017 nella compagnia XE; Angelica Mattiazzi anche lei della compagnia Nuovo Balletto di Toscana ora al  Teatro la Fenice di Venezia; Linda Messina, Alessandro Cascioli e Michele Morelli, tutti e tre attualmente ballerini al Teatro Massimo di Palermo; Francesco Porcelluzzi  formatosi nella scuola del Balletto di Toscana sotto la direzione di Cristina Bozzolini; Nicola Simonetti  ballerino per diverse compagnie e progetti italiani ed esteri.

Il coreografo dell’edizione 2019 del Concertone finale di Melpignano, che è al lavoro con il gruppo di ballerini  in sala prove a Corigliano d’Otranto per realizzare 12 quadri, è Davide Bombana.  Nome di spicco della danza internazionale, celebri le sue parti danzate nel Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker diretti da Jansons, Metha e Muti ed eseguite dai primi ballerini dell’ Opera di Stato di Vienna, Bombana porterà sul palco di Melpignano le narrazioni danzanti ispirate dai testi e dai suoni dei brani della tradizione salentina. 

 “Sono due discipline che si incontrano, e sul palco sarà amalgamato questo incontro tra culture e quindi tra  danza popolare e danza accademica. Sarà data un’impronta molto importante ed evidente alla gestualità, saranno messi in scena movimenti “molto terreni” in una sorta di duetto e interscambio tra la  tecnica dei  danzatori accademici e quella dei danzatori popolari. Le 12 coreografie complessive si svilupperanno su tematiche principali che saranno portate sul palco reinterpretando il tema dell’amore, del duello, della cultura contadina in una connessione sempre presente, ma quasi impalpabile tra stili diversi che dialogano tra loro creando arte”, spiega il coreografo Bombana. 

“Quello che è accaduto per la musica nel corso dei 22 anni di storia della Notte della Taranta accade oggi per la danza – evidenzia Massimo Manera presidente della Fondazione La Notte della Taranta – I ballerini popolari hanno la possibilità di ampliare la formazione professionale con i grandi coreografi: Fabrizio Mainini nel 2016, Luciano Cannito nel 2017, Massimiliano Volpini nel 2018 e Davide Bombana per l’edizione 2019. Non solo. In 45 giorni di prove si confrontano con i ballerini classici provenienti dalle migliori compagnie e teatri italiani. E nascono collaborazioni interessanti. E’ motivo di orgoglio oggi per la Fondazione constatare che tutti i musicisti dell’Orchestra hanno avviato collaborazioni con i maestri concertatori o con gli ospiti del Concertone. Sono nate opportunità che senza La Notte della Taranta avrebbero certamente avuto meno possibilità di essere realizzate. Auspichiamo lo stesso successo per i nostri danzatori”.