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Tap, parlamentari chiedono sequestro del cantiere

ROMA – “Insieme ai colleghi parlamentari Cunial, Buccarella e De Bonis abbiamo presentato in Procura a Lecce una richiesta di sequestro del cantiere Tap, o almeno il sequestro del pozzo di spinta, integrando di fatto un precedente esposto dello scorso maggio”. L’annuncio è della deputata Valeria Giannone.
La richiesta raccoglie le informazioni già comunicate anche in Parlamento, lo scorso 10 luglio, in una interrogazione al ministro Costa in cui insieme, Valeria Giannone e la collega Sara Cunial, hanno denunciato le gravi irregolarità del progetto.
Secondo le parlamentari il pozzo di spinta costruito nel cantiere, infatti, non solo risulta difforme dal progetto approvato con decreto ministeriale, ma è stato realizzato prima della chiusura dell’iter di esclusione dalla via, valutazione di impatto ambientale, avvenuto con parere positivo dell’apposita commissione,ai primi di marzo scorso.
In sostanza, “il pozzo è stato portato a termine in anticipo rispetto al via libera. E non è stato assoggettato ad alcuna variante, né a preventiva verifica di esclusione da valutazione di impatto ambientale. Tra l’altro in alcune modifiche al progetto originario, come l’allungamento del microtunnel e ancor più nel caso della variante progettuale del pozzo di spinta, non c’è traccia degli atti autorizzativi del Mise (autorità espropriante) così come previsto dal Dpr 327/2001”.
“Considerato che parliamo di terreni sottoposti a vincoli idrogeologici e paesaggistici – conclude la nota – le irregolarità illustrate potrebbero configurare gravi reati. Per questo ci auguriamo che siano prese misure adeguate”.