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Lapadula dà un calcio al passato. «Dare tutto per il Lecce»

 

Quando un calciatore non si trincera dietro a delle scuse per le ultime annate andate male, ma vuole proiettarsi verso il futuro per cercare di dare tutto per la sua nuova squadra, allora è un calciatore vero. Gianluca Lapadula è così, sia quello che ha fatto benissimo a Teramo e Pescara, sia quello rivedibile al Milan e poco concreto al Genoa. Un giocatore con grandi qualità che adesso sta bene fisicamente ed ha abbracciato il progetto Lecce appena gli è stata proposta l’opportunità di arrivare nel Salento dal Direttore Meluso.

«Per noi Lapadula è stata da subito una primissima scelta – afferma il Direttore – e per questo abbiamo ottenuto il diritto di riscattarlo dopo quest’anno nel quale è in prestito. Io ebbi modo di portarlo a Frosinone quando ero il Ds dei ciociari, ma in quei sei mesi non riuscì a mettere in mostra le sue qualità. Adesso spero che il connubio tra me e lui porti a risultati importanti.»
Lapadula ha scelto Lecce sicuro di potersi riscattare in un ambiente anche familiare. «In questo territorio ci sono cresciuto, perché mio padre è originario di Savelletri, vicino Fasano. Non ho problemi a lottare per la salvezza perché negli ultimi anni con il Genoa ho lottato per gli stessi obiettivi e questo tipo di approccio alle gare è servito molto per la mia crescita.»
Lapadula analizza chiaramente l’ultima stagione in maglia rossoblù prima di pensare unicamente alla nuova sfida con i colori giallorossi. «Il Genoa mi aveva messo alla porta già nel mercato estivo, decisione a dir poco particolare, ma che ho accettato senza fare polemiche. Adesso spero di star bene fisicamente come nelle ultime cinque partite di campionato, dove ho contribuito alla salvezza della squadra ligure. E’ tempo di pensare al futuro e al ritiro precampionato, dove voglio allenarmi bene per accumulare minuti nelle gambe che serviranno in chiave torneo.» L’attaccante non vuole fare promesse al pubblico leccese, ma vuole dare tutto affinché il suo nuovo club raggiunga la salvezza. «Per me è importante stare bene perché sono consapevole che posso dare tanto al Lecce. Mi piace molto il modo di far giocare di mister Liverani e il suo modulo è congeniale per le mie caratteristiche, visto che posso fare sia la prima che la seconda punta ed, in casi estremi, il trequartista. La Mantia e Falco sono due ottimi giocatori, soprattutto La Mantia già in Lega Pro faceva vedere di essere un ottimo calciatore. Anche io ho fatto tanta gavetta in quelle categorie, tanto che l’allenatore che mi ha dato di più nella mia carriera è Petrone, un tecnico che ha fatto la B solo ad Ascoli. Un numero di maglia da prendere? Vedremo, darò la precedenza ai ragazzi che si sono conquistati la Serie A.»
Infine Lapadula ringrazia i tifosi giallorossi per l’accoglienza che gli hanno dato al suo arrivo in città. «A Lecce c’ero già stato diverse volte per le mie origini, ma il calore che ho ricevuto in questi giorni è stato impressionante. Me ne aveva parlato benissimo Checco Palmieri, che ho sentito anche ieri e che qui è stato un grande attaccante. Spero di fare bene quest’anno, anche perché negli ultimi due ho perso tutto quello che mi ero guadagnato nella mia carriera, le grandi squadre e il giro della Nazionale.»