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Scavone sta bene. Ma c’è chi gli augura la morte

Manuel Scavone sta bene. È questa la più bella notizia per i colori giallorossi nel weekend. Un fine settimana triste per la scomparsa dell’ex tecnico Mimmo Renna e che si sperava potesse essere addolcito da una vittoria del Lecce sull’Ascoli. Ed invece dopo soli 4 secondi di gioco l’incidente a Manuel Scavone ha sconvolto ancora di più il weekend in casa giallorossa. Dopo un fortuito contrasto di gioco con l’ex di turno Beretta, il centrocampista nativo di Bolzano ha perso i sensi mentre era in aria ed è ricaduto malamente di testa sul terreno di gioco. Prontamente l’ascolano Ciciretti e capitan Mancosu sono intervenuti, rendendosi conto della gravità dell’accaduto e richiamando l’intervento dei medici della società giallorossa. La prontezza di riflessi di questi due è stata determinante per far riprendere immediatamente i sensi allo sfortunato giocatore. Se dagli spalti quei secondi sono sembrati un’eternità ed in molti hanno creduto che l’intervento dei sanitari del 118 fosse avvenuto con poca celerità, questa mattina è stata l’Unione Sportiva Lecce con una nota, che qui riportiamo, a chiarire quanto avvenuto in quei minuti concitati.

 

L’U.S. Lecce tiene a precisare che le azioni di soccorso a seguito dell’infortunio riportato dal calciatore Manuel Scavone sono state eseguite in maniera tempestiva e secondo protocollo. I primi ad intervenire sul terreno di gioco sono stati i sanitari del club giallorosso, Dott. Giuseppe Palaia, Dott. Giuseppe Congedo ed il massofisioterapista Graziano Fiorita. Immediatamente dopo si è attivata l’equipe di rianimazione presente a bordo campo, composta dal Dott. Antonio Tondo (cardiologo) e dal Dott. Maurizio Tiano (rianimatore) e dal personale paramedico.

 

In casi simili a quello occorso al centrocampista giallorosso, prima di trasferire il paziente in ambulanza, è necessaria la ripresa delle funzioni vitali. Come avvenuto ieri sera, una volta stabilizzate le funzioni vitali del soggetto coinvolto, si è proceduto al trasporto in ambulanza.

 

L’U.S. Lecce ringrazia tutto il personale sanitario e paramedico intervenuto in modo tempestivo ed efficace.

Scavone, una volta arrivato in ospedale, è stato sottoposto a diversi esami che per fortuna hanno dato tutti esito negativo, rincuorando ogni sportivo, leccese e non. Questa mattina il calciatore ha avuto la visita in ospedale di Beretta, che si è voluto sincerare di persona delle condizioni del suo collega. Scavone rimarrà sotto osservazione per almeno altre 24 ore prima di poter lasciare il nosocomio leccese.

La decisione di rinviare la gara a data da destinarsi è stata figlia del buon senso, dopo che nel 2012 la gara che vide la morte sul terreno di gioco del livornese Morosini continuò fino al termine. È stata la Lega di B con il suo presidente Balata, di comune accordo con Gravina presidente della Figc, a prendersi la responsabilità di interrompere l’incontro.

Secondo il regolamento, infatti, le due squadre avrebbero dovuto riprendere a giocare, pena la sconfitta per entrambe a tavolino, ed è per questo che la Lega di B ha subito pubblicato una nota sul proprio sito dove si prendeva la responsabilità del rinvio. La data più probabile per il recupero è quella del weekend del 23-24 Marzo, quando il campionato cadetto osserverà un turno di riposo. Ancora non c’è un ufficialità a riguardo e, solo dopo tale decisione, la società giallorossa provvederà a dare indicazioni a tutti i tifosi, presenti ieri allo stadio, per assistere al recupero del match giocato solo per quei 4 drammatici secondi.

A chiosa di questo evento, che avrebbe potuto avere dei contorni tragici, vogliamo sottolineare come la mamma degli imbecilli sia sempre incinta e di come i social riescano, purtroppo, ad amplificare le loro stupide affermazioni. A commento della foto che ritraeva Scavone nel letto di ospedale con al suo fianco Beretta, non ci sono state soltanto frasi di incoraggiamento e vicinanza allo sfortunato calciatore, ma qualcuno ha augurato la morte di Scavone. Parole che si commentano da sole e che non si vorrebbe più leggere, ma che sono, invece, all’ordine del giorno.