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Giacomo Chiriatti, l’eroe dimenticato

COPERTINO – Quel giorno non lo dimenticherà mai. Il 6 agosto 2018 Giacomo Chiriatti, trent’anni, originario di Copertino, poliziotto in forza alla stradale di Bologna, si trovava sull’autostrada 14 quando avvenne un tragico tamponamento tra alcuni automezzi. Assieme a lui anche un altro collega, Emanuele Cascella. Il fumo, le fiamme. E l’esplosione. Il bilancio è stato di due morti e 145 feriti, ma poteva essere ben più drammatico. Giacomo ha evitato il peggio mettendo in salvo numerosi automobilisti. Un eroe dei nostri giorni. Una storia da raccontare. Per fortuna. Anche se il giovane deve ancora fare i conti con i segni evidenti sul capo e sulle braccia Ma fanno ancora più male altre ferite. Perché l’agente di polizia è stato – ahimè – dimenticato. Qualche riconoscimento qua e là e poi il nulla. Percorso completamente diverso per Riccardo Muci, anche lui di Copertino, che con il suo coraggio ha soccorso tanti altri automobilisti. Sul finire dello scorso anno il poliziotto è stato giustamente insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Per Giacomo nessuna chiamata. Dimenticato. La sua presenza quel maledetto 6 agosto è diventata improvvisamente impalpabile. Come se non avesse fatto alcunché. Ecco perché ha preso carta e penna e ha deciso di scrivere direttamente al Presidente della Repubblica. “Pensavo, forse col fare semplice e genuino di noi ragazzi del Sud – dice rivolgendosi a Mattarella – che avrei avuto lo stesso onore. Ma così non è stato. Proprio questa disparità di trattamento, il concatenarsi di eventi, non ha permesso che Lei venisse a conoscenza della mia persona, della mia storia, del mio piccolo servizio da uomo prima e da poliziotto poi, reso quel giorno tra fiamme e paura”. Questione di principio e di legittimo orgoglio. Ma non solo. Perché questo Stato non dovrebbe mai trascurare i suoi migliori figli. Per trasmettere identità e valori che rischiano di andare perduti.

Foto copertina da “Il resto del Carlino”