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Il Lecce è più forte anche dell’arbitro. Padova battuto

Tre punti sotto l’albero per il Lecce che ha la meglio per 3 a 2 del Padova. Una vittoria alla fine sofferta più per la scelta dell’arbitro Volpi di concedere a venti minuti dal termine e durante il recupero due rigori molto dubbi a favore degli ospiti che altrimenti non avrebbero creato grandi grattacapi alla difesa giallorossa. Adesso il Lecce è a 29 punti e può iniziare a pensare ad un mercato di gennaio per puntellare una squadra già competitiva.

Quando vengono date le formazioni ufficiali, la sorpresa dell’ultima ora viene dal reparto offensivo. La Mantia non va neppure in panchina per un attacco influenzale e al suo posto gioca Palombi. Il Padova si schiera con un accorto 3-5-2 dove sulla fascia mancina gioca Contessa, ex di turno. Il fortino messo in piedi da Foscarini, però, non dura neppure dieci minuti. Infatti il Lecce alla prima vera occasione passa con una giocata da corner. Scambio Petriccione-Falco, con il numero 20 che mette al centro un pallone perfetto che Scavone, lasciato incredibilmente solo dalla difesa patavina, schiaccia in rete per un gol facilissimo.

Se qualcuno si attendeva una reazione degli ospiti deve rimanere deluso perché il Padova continua nel suo schieramento attendista e pronto ad approfittare della minima disattenzione giallorossa in fase di costruzione di gioco. Il Lecce così continua a tenere il pallino del gioco, cercando di trovare varchi sulle fasce. Al 28’ i ragazzi di Liverani arrivano al meritato raddoppio con Armellino. Il centrocampista prende palla sulla trequarti e supera in dribbling ben tre avversari prima di calciare un perfetto sinistro che si insacca nell’angolino basso alla destra di Merelli.

Solo dopo il doppio svantaggio il Padova si scuote e già alla mezz’ora si fa pericoloso dalle parti di Vigorito con un tiro di Bonazzoli deviato in angolo. E’ sempre la giovane punta ex Samp a rendersi pericoloso con un altro potente tiro da fuori area che sibila alla destra del portiere giallorosso quando mancano solo 3’ alla fine del tempo. Nell’unico minuto di recupero è, però, il Lecce ad avere la palla per la terza marcatura con Mancosu che su punizione tira una buona parabola, ma la barriera tocca la sfera alzandola sopra la traversa. All’intervallo il punteggio è di 2 a 0.

Ad inizio ripresa gli ospiti cercano di pressare alti per mettere in difficoltà il Lecce, ma Vigorito non deve compiere grandi interventi. Al 68’ Broh, appena entrato entra in area spinge Meccariello che poi nel contrasto lo tocca, ma senza dare l’impressione dagli spalti di fare fallo. Per l’arbitro invece è rigore che Capello realizza con freddezza. Neppure un giro di orologio e Vigorito deve superarsi per mandare in angolo un tiro a giro di Capello, servito da una topica di Meccariello. Sembra di vedere una partita totalmente cambiata per scelta del direttore di gara, ma ci pensa al 72’ Lucioni a riportare il Lecce sul doppio vantaggio. Angolo battuto da Petriccione, palla respinta dalla difesa patavina, cross di Calderoni e Lucioni di piatto la mette alle spalle di Merelli.

Ritrovata la serenità, il Lecce amministra il vantaggio, ma proprio nel recupero Bonazzoli si invola in contropiede e si lascia cadere appena sente un lieve contatto con Lepore. Per l’arbitro è nuovamente rigore che Bonazzoli tramuta in gol. Per fortuna i giallorossi non subiscono più offensive dei veneti e alla fine il Lecce può gustare un nuovo successo che renderà il Natale salentino più piacevole. I ragazzi di Liverani hanno dimostrato di essere più forti anche di decisioni alquanto dubbie del direttore di gara. Saranno coincidenze, ma da quando il Lecce veleggia costantemente nelle zone alte della classifica, si sono susseguite scelte arbitrali a volte clamorose contro i giallorossi.