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E’ un Lecce spuntato ad Ascoli. Liverani perde la prima

L’esperienza e la furbizia di Ardemagni (attaccante acquistato a parametro zero) decidono la gara di Ascoli. Il Lecce perde la sua prima partita in campionato e si dimostra privo di rapidità in avanti e senza delle punte che possano risolvere da sole il match. Il Lecce gioca bene a tratti, ma quando deve azzannare l’avversario, dimostratosi davvero poca cosa, si rivela sterile offensivamente. L’unica conclusione degna di nota per i giallorossi avviene nel primo tempo quando Falco veniva innescato bene da Scavone e andava alla conclusione trovando però Lanni pronto. Sulla ribattuta Pettinari si dimostrava poco avvezzo ad essere un lupo d’area di rigore e si faceva ribattere la conclusione in angolo.

Nel primo tempo l’unico vero pericolo per Bleve, in porta per l’infortunio in fase di riscaldamento di Vigorito, arrivava a pochi minuti dall’intervallo quando un cross da destra di Laverone trovava libero Ninkovic solo in area. Il colpo di testa del serbo, però, incocciava la traversa ritornando in campo. Un pericolo scampato che voleva essere un avvertimento per la difesa guidata da Cosenza, in campo al posto di Lucioni. Infatti nel secondo tempo, proprio da un cross dalla destra di Laverone, Ardemagni si liberava con una leggera trattenuta di Meccariello e depositava in rete alle spalle di un incolpevole Bleve.

Le sostituzioni fatte di Liverani non producevano sostanziali pericoli per l’ex di turno Perucchini (entrato in campo al posto dell’infortunato Lanni) che doveva respingere durante il recupero un tiro di Petriccione. Alla fine il risultato non cambiava con il Liverani che deve rivedere diverse situazioni tattiche soprattutto in fase di ripartenza. Pettinari, prima, e La Mantia, dopo, non sono mai risultati pericolosi, facendo rimpiangere l’assenza di Di Piazza che da solo riusciva a impensierire le difese avversarie. Sul gol subito il fallo ci poteva anche stare, ma non può essere un alibi per una sconfitta evitabilissima contro un Ascoli che ha fatto il minimo indispensabile per vincere.