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Arrigoni sicuro del suo Lecce: «adesso abbiamo più qualità»

LECCE – Meluso ha effettuato un completo restyling del Lecce e Fabio Liverani ha da subito messo in campo quasi tutti i nuovi arrivati. Gli unici elementi di continuità con il passato sono Marco Mancosu, autore già di due gol decisivi, e Andrea Arrigoni, autentico punto di riferimento nel centrocampo giallorosso.

Il mediano, che solo la scorsa estate era in procinto di lasciare il Salento, adesso è una pedina inamovibile per Liverani, tanto da aver preso la fascia di capitano nella gara di domenica scorsa con la Salernitana. «Sono contento di aver fatto parte della formazione titolare nelle due prime gare – inizia così in conferenza Arrigoni – e naturalmente di aver indossato la fascia contro la Salernitana, anche se per noi il nostro capitano è e resterà sempre Checco Lepore. Mi riempie di responsabilità sapere che il mister punti anche quest’anno su di me, per questo voglio dare sempre il massimo per farmi trovare pronto in ogni occasione, anche se so che non è detto che giochi sempre dal primo minuto. La rosa è ampia e tutti avremo lo spazio per giocare».

Il Lecce è andato vicino alla conquista dei tre punti  nelle due prime gare di campionato. Soprattutto domenica i giallorossi erano vicinissimi alla vittoria e anche Arrigoni sottolinea l’amarezza maturata a fine gara. «E’ evidente che ci sia rammarico per il risultato, ma la prestazione c’è stata e dobbiamo ripartire da quella. Bisogna dare continuità al lavoro iniziato lo scorso anno e ambientarci alla nuova categoria. In B al minimo errore vieni penalizzato e si incontrano squadre ben strutturate fisicamente, questa è la maggior differenza che ho notato. Noi abbiamo cambiato molto, siamo un gruppo importante con molti giocatori nuovi che conoscono il torneo e che hanno dato più qualità. Non c’è un giocatore in particolare che mi abbia impressionato dei nuovi, tutti stanno facendo vedere cose positive».

In conclusione Arrigoni si esprime sulla possibilità di ritrovarsi la prossima settimana con 22 squadre nel torneo cadetto e con un calendario da rifare completamente (la decisione del Coni è attesa nelle prossime ore). «In teoria avere più squadre potrebbe essere positivo, perché sarebbe più facile essere immischiati nella lotta per non retrocedere se dovessimo restare in 19. Naturalmente ci atterremo alle decisioni del Coni, ma è evidente che la tempistica non è stata delle migliori».