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Torna il festival del teatro e delle arti “I teatri della Cupa”

CAMPI SALENTINA – Dal 27 luglio al 3 agosto a Campi SalentinaNovoliTrepuzzi e nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate torna “I teatri della Cupa. Festival del teatro e delle arti nella Valle della Cupa“. Alcune tra le più interessanti compagnie italiane e pugliesi saranno le protagoniste della quarta edizione del festival della scena contemporanea – dedicato quest’anno alle R-Esistenze imperfette – che abbraccia i linguaggi del teatro e della danza, in dialogo con la comunità e le giovani generazioni. Su palchi più o meno “tradizionali” (con prezzi popolari e accessibili) e in alcune piazze (ingresso gratuito) si alterneranno spettacoli per adulti e per famiglie. Tra gli ospiti Massimiliano CivicaGaetano ColellaRoberto CorradinoTeresa LudovicoSerena BalivoMariano DammaccoOscar De SummaGianluigi GherziFabrizio SaccomannoCompagnia Licia LaneraLea BarlettiAnna DimitriAntonella QuestaSilvia GribaudiArearea, la Compagnia Io Ci Provo, Laura KibelAlberto AstorriLuca Zacchini,Ferdinando D’Andria, Maila SparapaniPleiadi art productionVicoQuartoMazzini. Il Festival rientra nell’articolato progetto “Passi comuni”, ideato e curato da Factory compagnia transadriatica e Principio attivo teatro, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico per presentare iniziative progettuali per lo Spettacolo dal vivo e le residenze artistiche – FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia. Il festival è realizzato in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese, i Comuni di Campi Salentina, Novoli e Trepuzzi, Fai – Fondo Ambientale Italiano, Unione dei Comuni del Nord Salento, Gal Valle Della Cupa e Bla Bla Bla con il supporto di Iveco, Saicar, Monteco, Casaccia e Dentoni.

Dopo l’anteprima con il workshop di Silvia Gribaudi (dal 24 al 26 luglio con performance finale e festa d’inaugurazione), il Festival prenderà il via ufficialmente venerdì 27 luglio in Piazza Regina Margherita (ore 19, 20 e 21 – ingresso gratuito) con “A corpo libero” sempre di e con Silvia Gribaudi. Creata nel 2009, la performance ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo. Dalle 20.30 nel Teatro Comunale in scena, in prima regionale, “Un quaderno per l’inverno” di Armando Pirozzi per la regia di Masssimiliano Civica con Alberto Astorri e Luca Zacchini, premio UBU 2017 per la miglior nuova drammaturgia. Un testo per due attori in tre scene, racconta la storia di un introverso professore di letteratura che, rientrando in casa, vi trova un ladro, armato di coltello, che vuole da lui qualcosa di molto insolito: è una questione di vita o di morte. Dalle 22 nell’Atrio del Palazzo Baronale, in prima regionale, “Il paese non c’è. Viaggio nel popolo delle montagne” di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno (Ura Teatro). Questa è la storia mitica di un popolo, della resistenza sulle montagne e in mezzo ai deserti. È testimonianza della battaglia che ovunque lo ha visto in prima fila contro la ferocia delle milizie fondamentaliste e del fascismo islamico. È cronaca pulsante, presente, che irrompe sulla scena con le sue notizie, con l’insopprimibile urgenza di essere raccontata. Perché c’è bisogno di reagire, anche qui, anche da noi.

Sabato 28 luglio si riparte a Campi Salentina con la prima Assemblea della Parola  a cura di Mauro Marino (ore 18  – Casa Prato) dedicata al tema Festival e comunità e con la performance “A corpo libero” di e con Silvia Gribaudi (19.45, 20.45 e 21.30 in Piazza Unità d’Italia e Piazza Libertà). Dalle 20 in Piazzetta Bottari Maddalo, Parole Imbrogliate. Il regista Massimiliano Civica racconta aneddoti, storie, detti memorabili e vita di Eduardo De Filippo. Un modo divertente e pieno di leggerezza per entrare in contatto col grande maestro napoletano. In chiusura, alle 21.45, nel Giardino di Casa Prato, “Diario di Provincia” di Oscar De Summa. Niente, non succede niente, solo la depressione da calura estiva. La noia è la sovrana di un regno bruciato in cui uomini e donne indugiano senza concludere nulla, rassegnati. Stare nella piazza deserta a guardare le cosce delle donne, bere e rubare alla luce del sole: questo è il sud raccontato da Oscar De Summa, questa è la Puglia amata e odiata e Oscar è anche il protagonista dello spettacolo, il ragazzo che dice no all’asfissia dei giorni eternamente uguali, e lo fa ribellandosi ingenuamente: cambiando lavoro prima  e abbigliamento dopo, inseguendo le mode del nord ma trovandosi piantato sempre nella stessa palude. 
 
Domenica 29 luglio il festival si sdoppia. A Novoli si parte alle 20.30 nel Teatro Comunale con Parla con mia madre di e con Roberto Corradino in scena con Teresa Ludovico. Una commedia dedicata alla madre del regista. “Mia madre era una rondine. Obesa. Non perché fosse grassa no, ma perché era lenta – come una bambina – ma veloce e primaverile – come una rondine – e, quando voleva, sapeva e poteva essere snella. Come una rondine. Veloce come un lampo e pigra come il fango”, sottolinea Corradino. Dalle 22 nell’atrio del Palazzo Baronale, in prima regionale, Icaro Caduto di Gaetano Colella per la regia di Enrico Messina. Lo spettacolo racconta quello che segue la funesta caduta: Icaro, dopo lo schianto, non muore. Precipitato nel mare profondo ritorna a galla privo di sensi. Un pescatore lo raccoglie e lo porta a casa sua, da sua moglie. Insieme si prendono cura di lui, del piccolo ‘angelo’ cascato dal cielo, che sulle spalle aveva ancora delle penne, che aveva tutto il corpo fratturato, che a lungo non ha fatto altro che dormire e restare muto. Intorno a lui pullula un villaggio di gente curiosa di vedere da vicino com’è fatto un angelo del cielo. A Trepuzzidalle 18 alle 20.30Palazzo Guerrieri accoglie l’altarino di “Trip – Viaggio nel Salento tra Santi e Fanti” di Factory Compagnia Transadriatica. Un altare votivo su cui 25 candele custodiscono 25 racconti su Lecce e il Salento: tradizioni, colori, sapori, personaggi illustri che hanno costruito il capoluogo salentino, personaggi noti e meno noti ma anche topoi culturali che celebrano arte, letteratura, tradizioni assieme al folklore culinario e musicale di Lecce e del Salento. Alle 19 alle 20 in Piazzetta Municipio il primo studio di Paloma di Calacas teatro e musica con Michela Marrazzi e Mattia Manco. Dalle 20.30 in Largo Chiesa Madre “Sconcerto d’amore”, le acrobazie musicali di una coppia in disaccordo, spettacolo comico musicale tout public di Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani. 

Lunedì 30 luglio dalle 20.30 nel Teatro Comunale di Novoli atteso appuntamento con Il misantropo di Molìere, nuova produzione di Factory Compagnia Transadriatica per la regia di Tonio De Nitto con Sara Bevilacqua, Dario Cadei, Ilaria Carlucci, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Luca Pastore, Fabio Tinella. “Dopo le esplorazioni shakespeariane, mi avvicino a Molière e provo a raccontare la società in cui viviamo che stranamente non sembra molto diversa da allora. Il Misantropo, quanto mai attuale, è un testo che dopo tanta civetteria, convenzioni e barocchismi dorati, arriva stretto come un nodo alla gola: sembra un quadro perfetto del momento che stiamo vivendo, nella disillusione verso un mondo non meritocratico, dove la soluzione è sempre nel compromesso e spesso nella totale evasione dalla legalità, dove la menzogna trova strade più facili e tollerabili della verità”, sottolinea De Nitto. Alle 22.30 nell’atrio del Palazzo Baronale la Compagnia Licia Lanera con Mamma di Annibale Ruccello per la regia di Danilo Giuva. La maternità è l’evento in cui ogni madre incontra la dimensione irreversibile della perdita, è l’atto in cui la madre perde il frutto creato dal suo corpo e cessa di essere creatrice. Le donne raccontate da Ruccello sono profondamente al margine, deportate o come lui stesso le definiva “in esilio”. 

Martedì 31 luglio in Zona Santi a Trepuzzi (dalle 19 alle 20.30) spazio a Pluriball, laboratorio di pittura creativa per i più piccoli a cura di BlaBlaBla e, seguire, A piede libero spettacolo per famiglie di Laura Kibel. Questo nuovo spettacolo di piedi è come un viaggio attraverso culture lontane: ogni storia che esce dalle variopinte valige in scena racconta il riscatto dalle umane debolezze alla ricerca di un mondo migliore, senza costrizioni, senza dogmi, sotto il segno della leggerezza e dell’ironia. 

Quest’anno, oltre che nei luoghi e nei Comuni già coinvolti nelle precedenti edizioni, martedì 31 luglio, i Teatri della Cupa saranno in scena anche nell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, nel 2012 affidata in concessione al FAI dalla Provincia di Lecce, un tempo monastero di rito greco ortodosso, poi centro di produzione agricola, notevole testimonianza del romanico pugliese, recentemente ristrutturata e riabilitata al culto religioso. Dalle 18 seconda Assemblea della parola a cura di Mauro Marino dedicata al racconto da Teatri Abitati al Centro di Residenza: nuove progettualità in rete. Alle 17, 20 e 22, in prima regionale, la performance itinerante Arianna e Teseo di Pleiadi art production per la regia di Michele Losi. Una performance itinerante, che si immerge e si nutre di natura e paesaggio. Una ricerca che ogni volta (ri)nasce grazie all’incontro con artisti, luoghi, territori, spettatori diversi e che, di volta in volta, per questo, assume nuova forma. 

Mercoledì 1 agosto a Campi Salentina si parte alle 20 in Piazzetta Bottari Maddalo con Va’ dove ti porta il piede di Laura Kibel, spettacolo che riunisce i pezzi storici del suo repertorio internazionale. I piedi dell’artista si trasformano in personaggi che interpretano senza parole brevi storie toccando temi universali come la lotta fra il bene e il male, l’amore e l’ambiente. Dalle 20.45 in Piazza Libertà la curiosa performance di danza in un grande cubo,  BoxTwo di AreaArea. Le creazioni della compagnia si articolano nella doppia dimensione dello spettacolo teatrale e della performance negli spazi del quotidiano. La cifra poetica di Arearea risiede nella messa in discussione delle consuete logiche di utilizzo del palcoscenico e della piazza. Dalle 21.45 la serata si concluderà nell’Atrio di Casa Prato con Stasera Ovulo con Antonella Questa. Un monologo che indaga sulle problematiche della maternità “over 35” e della sterilità femminile; una tematica che l’odierno stile di vita, rende più che mai attuale. Fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che, passati i 35 anni, con una relazione stabile e felice e un lavoro gratificante, decide che è arrivato il momento di avere un figlio? La protagonista di questa commedia arriva alla risposta attraverso una strada tortuosa, fatta di tentativi, fallimenti, di esami medici e cure pesanti; punteggiata dai consigli di parenti e amici, da critiche più o meno velate, sarà proprio questa consapevolezza raggiunta a regalare al pubblico un finale commovente e inaspettato.

Giovedì 2 agosto a Campi Salentina, in Piazzetta Bottari Maddalo dalle 20.30 Anna Dimitri proporrà il suo nuovo spettacolo Sula dei lupi. Una donna, una scrittrice, cantante, attrice, danzatrice, diva, impegnata nel frenetico combattimento nell’agone della sua difficile esistenza: Sula dei lupi vede il susseguirsi di momenti che inquadrano in sequenze successive l’esistenza della protagonista, persona scomoda sempre e in ogni luogo e ambito. Dalle 21.45 nel giardino di Casa Prato in scena Vieni su marte di VicoQuartoMazzini, diretto e interpretato da Michele Altamura e Gabriele Paolocà. Lo spettacolo si sviluppa poi in un caleidoscopio esistenziale, uno zibaldone dell’umanità che attraverso diverse storie vuole affrontare il tema della partenza, in-tesa come scelta o come imposizione, come il moto a luogo che da sempre definisce l’umanità e il suo essere in un disequilibrio costante tra la voglia di cambiamento e il desiderio di affermazione. Siamo andati ovunque su questa terra, eppure di Dio nessuna traccia. Ma ecco la nuova moda: emi-grare su Marte, per riempire un vuoto di senso grande come l’universo.

La serata conclusiva di venerdì 3 agosto partirà nel Palazzo Baronale di Novoli alle 18 con l’ultima assemblea della parola a cura di Mauro Marino dedicata al tema Teatro è comunità. E’ sempre vero?  e alle 20 nel largo Chiesa dell’Immacolata con Monologo della buona madre, nuovo spettacolo della compagnia BarlettiWaas, in anteprima regionale. Lo spettacolo è una confessione, una confessione in pubblico. Una confessione e un’ammissione di incapacità. Incapacità di vivere tout court, forse, o comunque incapacità di vivere al di fuori dello sguardo dell’altro. Alle 21.15 Le spose di BB del Centro Teatrale aperto “Io ci Provo” per la regia di Paola Leone, un’indagine rivolta alla sensibilizzazione, prevenzione e al contrasto della violenza di genere. La ricerca esplora i modelli più diffusi di comportamento talvolta inconsapevoli della nostra società e ne ricerca e promuove dei nuovi per eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini, da questa ricerca nasce la nostra performance. Il Festival si concluderà alle 21.45 nel Teatro Comunale con la prima regionale de La buona educazione di Teatro Dioniso e Piccola compagnia Dammacco con Serena Balivo e Mariano Dammacco. Una donna deve prendersi cura di un giovane essere umano, ultimo erede della sua stirpe. Deve ospitarlo nella sua vita, nella sua casa, nella sua mente, deve educarlo, progettare il suo futuro, deve contribuire all’edificazione di un giovane Uomo. Serena Balivo, Premio Ubu 2017 nella categoria nuova attrice o performer, dà vita sulla scena a questa donna, accoglie gli spettatori nel teatro della sua mente e condivide con loro la strada che percorre per cercare di assolvere al suo compito. Sarà all’altezza? 

Sin dalla sua nascita, il Festival si fonda sul dialogo tra artisti, pubblico e operatori, nella volontà di pensare a un teatro che coinvolga e renda partecipe la comunità tra luoghi, contenitori artistici, beni culturali ed ambientali, ricca espressione di un territorio dalle molte potenzialità. La Valle della Cupa, infatti, è una grande depressione carsica con al centro Lecce. Ville, cascine, masserie fortificate con torri colombaie e neviere, “pagghiare”, resti di tracciati e vie di ogni epoca storica caratterizzano il paesaggio di questa ampia zona che coinvolge numerosi comuni intorno al capoluogo salentino. In continuità con le edizioni precedenti che hanno ospitato, tra gli altri, i Premi UBU Roberto Latini, Serena Balivo, Claudia Marsicano, il festival si contraddistingue sempre più come un unicum regionale per la proposta della scena teatrale e coreutica nazionale, caratterizzato da una spiccata vocazione al contemporaneo e all’innovazione dei linguaggi.