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Lecce, arriva Calderoni. Fari su Petriccione e Fulignati

LECCE – Adesso è ufficiale. Marco Calderoni approda nel Salento. Dopo Pettinari, arriva un altro giocatore esperto per la categoria (Calderoni vanta 285 presenze in serie cadetta) per dare maggior sostanza alla rosa giallorossa. Il ventinovenne esterno difensivo sinistro ha sottoscritto un contratto biennale con il Lecce e sarà lui il titolare della fascia nella difesa a 4 di Liverani. Il ragazzo arriva dal Novara dove ha disputato gli ultimi 2 tornei e collezionato 69 presenze con 4 gol e 9 assist. Calderoni è nato calcisticamente nel Piacenza e nella sua lunga carriera ha vestito, oltre quella della società emiliana, anche le maglie di Palermo (per lui anche una presenza in A), Ascoli, Grosseto, Bari e Latina.

Dopo questo tassello, Meluso è pronto a sottoscrivere altri colpi per rinforzare la rosa. In mediana è a buon punto la trattativa con lo svincolato dal Bari Jacopo Petriccione. Il ragazzo è del 1995 (quindi un under) che Liverani conosce molto bene per averlo avuto a Terni due stagioni fa. Si complica invece la trattativa per il ventottenne Federico Casarini del Novara. Dopo la sentenza di ieri che ha riammesso la squadra piemontese tra le papabili ripescate in B, è difficile che il Novara si privi del suo capitano che era considerato una grande promessa ai tempi del Bologna.
Capitolo portiere: il Lecce ha messo in cima ai propri interessi quello dello svincolato Andrea Fulignati. Il ventitrenne, cresciuto nel Palermo e che si ritrova senza squadra dopo il fallimento del Cesena, è considerato uno dei portieri più bravi della sua età. Nelle ultime ore, però, si è intromesso l’Empoli, squadra della città natale di Fulignati, e questo potrebbe complicare la trattativa. Per il Lecce sembra un vero tormento quello della ricerca del nuovo numero uno dopo che è sfumato l’arrivo dal Genoa di Lamanna.
Intanto supera quota 2000 il numero delle tessere sottoscritte in vista del prossimo campionato che non vedrà per il settimo torneo consecutivo un derby con il Bari. Il tracollo finanziario dei cugini baresi è un segno tangibile di come non si debba sperperare il denaro nel calcio e che solo un progetto serio e a lungo termine come quello dell’attuale dirigenza giallorossa possa portare a risultati positivi.