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Torna a Nardò il “Circonauta”, il festival delle arti di strada

NARDO’ – Il prossimo weekend – 6, 7 e 8 luglio – torna a Nardò il Circonauta Festival Internazionale del Teatro/Circo e delle Arti di Strada, giunto alla IV edizione e vera e propria “chicca” dell’estate neretina. Anche quest’anno, il centro storico si trasforma in un “palcoscenico diffuso” per fare da cornice allo spettacolo, ai suoni e ai colori che solo il circo può regalare. Un ricco cartellone con acrobati, giocolieri, trapezisti e clown accompagnerà tutti nella dimensione della fantasia per tre giorni indimenticabili. Circonauta Festival è promosso e sostenuto da Comune di Nardò, Teatro Pubblico Pugliese, Mibact e realizzato dall’Associazione Circonauta (quest’ultima nasce per promuovere le arti di strada e diffondere la cultura del circo contemporaneo). Con il patrocinio di Regione Puglia, Puglia Promozione e Istituto delle Culture Mediterranee.

Questa edizione è caratterizzata da due eventi speciali imperdibili, con artisti eccezionali che presenteranno i loro spettacoli in esclusiva per l’Italia. Attesissima è la compagnia francese Les P’tits Bras, che con lo spettacolo Triplette si esibirà in azzardati numeri di acrobazia al trapezio volante in piazza Pio XI. Il secondo evento speciale si terrà nella nuova location del Circonauta rappresentata dalla Villa Comunale con lo spettacolo di marionette in legno del maestro bulgaro Teodor Borisov ne Il Grande Lupo Bulgaro. Fra piazza Pio XI, piazza Battisti, piazza San Giuseppe e piazza Salandra, si alterneranno artisti che hanno ottenuto brillanti successi sia in Italia che all’estero: Andréanne Thiboutot, incantatrice di Hoola Hoop; Luigi Ciotta, che presenterà un viaggio nel mondo dello zucchero affrontando con ironia clownesca il difficile argomento legato alle dipendenze; Andrea Fidelio, Dj strampalato; Demenzio e Farlocco presenteranno spettacoli di una comicità esilarante ai limiti della realtà; Yin e Yang in continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze che agiscono sul corpo e sullo spazio in una coreografia di movimento e fuoco. A grande richiesta poi torna Sblattero, con la sua “ruota tedesca” e la compagnia La Scatola Rossa con lo spettacolo Circo volante non identificato.

Anche quest’anno grande attenzione alla musica nelle strade con le “derive musicali”. Nello spazio antistante il Chiostro dei Carmelitani ci saranno il superfunky dei Cool Street il 7 luglio e gli infuocati ritmi africani degli AfroDiaulé l’8 luglio. Il centro storico ospiterà anche il viaggio musicale della famiglia francese Accordéon et Fistons. Da non perdere la nuova produzione firmata AltraMarea Produzioni in collaborazione con Circonauta Festival dal titolo Serenate, un evento d’eccezione con Luca Morino, leader dei Mau Mau, e con Raffaella Aprile e Cristina Vetrone (voci e organetto), per una performance di “serenate su ordinazione”.

Il centro storico di Nardò sarà “abitato” dagli artisti del Circonauta nei giorni 7 e 8 luglio, mentre venerdì 6 luglio piazza Salandra diventerà il punto di ritrovo dell’Anteprima Festival, per la giornata dei laboratori aperti circensi dedicati ai bambini. Dalle 17 in poi la compagnia Tabarin proporrà laboratori di equilibrismo (realizzando postazioni nel quale verranno insegnate le basi per il filo teso, la sfera d’equilibrio, i trampoli, i rolla bola, monociclo, ecc.), giocoleria e tecniche aeree di tessuto e trapezio. A seguire il Circo/Cabaret, saggio di fine anno del corso di discipline aeree per adulti e lo spettacolo Il Provino di e con Giorgia Basilico con la collaborazione artistica di Paola Leone, tutto a cura di Cirknos. In chiusura Dj set con JD Akus e Scienza. Immancabile per tutti e tre i giorni il Bazar, che presenterà i manufatti di artisti ed artigiani locali.

I giorni 7 e 8 il Festival vedrà in piazza delle Erbe per i più piccoli la compagnia Le Teste di Legno che coinvolgerà i bambini nell’autocostruzione di burattini di pezza e in piazza Battisti, domenica 8, La Soffitta itinerante, libreria su quattro ruote, che promuove la lettura per strada per renderla mezzo di aggregazione sociale e allo stesso tempo strumento di ripensamento dei beni comuni.