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Quattordicesima per pensionati, ecco a chi spetta

LECCE – La prossima settimana, nei primi giorni di luglio, anche le pensionate ed i pensionati della provincia di Lecce riceveranno, assieme all’assegno ordinario, la mensilità aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima.

Si tratta della stragrande maggioranza di coloro che ricevono l’assegno pensionistico mensile da parte dell’Inps e dell’ex Inpdap. Secondo gli ultimi dati Inps (rilevabili dal sito istituzionale) sono infatti oltre 178.671 le pensioni contributive (diverse da quelle assistenziali, come pensione sociale, assegno sociale e indennità di accompagnamento), delle quali:

  • 96.080 di vecchiaia, con una media di 847,59 euro di reddito mensile (ben l’85% però percepisce meno di 1.000 euro);
  • 47.410 di reversibilità, la cui media di 499,40 euro di reddito mensile;
  • 35.181 di invalidità ordinaria, la cui media di 611,27 euro di reddito mensile.

Non tutti percepiranno la mensilità aggiuntiva. Occorre rientrare nei requisiti previsti dalla legge. Intanto, occorre sottolineare che la somma verrà accreditata direttamente dall’Inps, non occorre pertanto presentare alcuna domanda.

La somma da percepire varia da 336 a 655 euro a seconda del reddito e degli anni di contributi versati. Chi ha un reddito personale fino a 752 euro lordi al mese (9.786,86 euro annui) avrà una somma maggiorata del 30% rispetto agli anni scorsi; mentre chi ha un reddito compreso tra 752 e 1.003 euro al mese (13.049,14 l’anno) riceverà la «quattordicesima» per la prima volta.

A chi spetta? Ai pensionati con più di 64 anni (i nati prima dell’1 gennaio 1954) con un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.049,14 euro (ossia due volte il trattamento minimo, circa 1.000 euro al mese). Non conta quindi il reddito del coniuge, né i beni che dovesse avere il pensionato se questi non danno reddito. La somma viene corrisposta una volta l’anno. La quattordicesima non spetta sui trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati.

I pensionati con redditi fino a 9.786,86 euro annui si vedranno aumentare l’importo, che sarà pari:

  • a 437 euro, se si hanno fino a 15 anni di contributi;
  • a 546 euro, se si hanno da 15 a 25 anni di contributi;
  • a 655 euro se si hanno oltre 25 anni di contributi.

I pensionati che hanno un reddito tra 9.786,87 euro e 13.049,14 euro riceveranno una somma variabile tra 336 euro (se hanno fino a 15 anni di contributi) e 504 euro (con più di 25 anni di contributi). Ai pensionati che hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi verranno corrisposti 420 euro. Per i pensionati da lavoro autonomo si considerano tre anni di contributi in più rispetto ai dipendenti.

Lo Spic Cgil di Lecce “si augura che non accada quanto successo lo scorso anno. Allora un numero considerevole di pensionate e pensionati che avevano diritto alla “quattordicesima” non ricevettero l’assegno aggiuntivo. Alcuni, purtroppo, sono ancora in attesa di riceverlo”, dice Nicola De Prezzo, segretario generale dello Spi Cgil di Lecce. “Se ciò dovesse verificarsi, le sedi comunali delle Leghe dello Spi e quelle del Patronato Inca, sono a disposizione per fornire tutte e informazioni e per presentare subito ricorso. Infine, dal nuovo governo non arrivano notizie positive in materia. Secondo le intenzioni del neo ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui un beneficio tanto atteso da oltre 3,5 milioni di pensionati sarà erogato. Lo Spi Cgil, nell’esprimere la sua contrarietà, invita tutti i pensionati a far sentire, ove ciò succeda, la propria protesta”.