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L’olio pugliese racconta il Salento ai turisti

 Di Valeria Coi

ACAYA – Il Movimento Turismo dell’Olio celebra l’olio pugliese nel Salento, nella medievale Acaya, per una festa dell’oro della terra, per promuovere il turismo enogastronomico. Un riscatto per l’olio extravergine di oliva e per gli alberi secolari di questo lembo di Puglia che ci sono, stanno bene e ancora possono raccontare la storia di un territorio, in tutte le sue sfumature: culturali, folcloristiche, paesaggistiche architettoniche, enogastronomiche.

Wine News fa sapere che la Puglia è la terza regione, dopo Toscana e Liguria, che si annovera tra le mete scelte dagli italiani, sempre più in cerca di qualità nei loro viaggi nei quali prediligono posti rinomati per l’enogastronomia, settore che si conferma il motore trainante del turismo. La Puglia, sul podio ma terza in classifica, vuole accelerare e provare a stare al passo con le regioni che del turismo enogastronomico hanno fatto un punto di forza, anche perché, dati alla mano, ne avrebbe anche i numeri.

Per quanto riguarda la produzione di olio, infatti, la Toscana riesce a strappare circa il 2% sul territorio nazionale, la Puglia il 37%. Va da se che il paragone è impari. La Puglia può e deve osare. Nasce così l’idea di associare agli eventi dedicati alla cucina e al vino, anche un evento dedicato all’olio. Un percorso dal passato al futuro dell’olio, attraverso scienza, storia, territorio e cultura: è “ABC Olio: la cultura dell’olio extravergine” il progetto triennale che l’associazione Buonaterra – Movimento Turismo dell’Olio Puglia ha pensato per promuovere la riscoperta della cultura dell’extravergine e del turismo legato all’ulivo in Puglia. Un ideale filo rosso unisce così gli uliveti pugliesi a paesaggi mutevoli e panorami indimenticabili che parlano della loro storia e dei loro prodotti.

Il 2 giugno, dalle ore 10 alle ore 22, si terrà una giornata dedicata alla cultura millenaria dell’ulivo, alla storia e al futuro del prodotto principe della Puglia, nel suggestivo borgo di Acaya, in provincia di Lecce, città fortificata risalente al XVI secolo, annoverta tra i Borghi Autentici d’Italia.

Ricco il programma di iniziative dedicate a turisti, visitatori e appassionati di gastronomia. La piazza antistante l’ingresso del castello ospiterà la mostra-mercato aperta al pubblico “Gli Evo di Buonaterra”: in cui i soci di Buonaterra – Movimento Turismo dell’Olio Puglia offriranno oli extravergine e prodotti tipici. I visitatori potranno sia degustare che acquistare il meglio della produzione delle aziende presenti. Accanto alle eccellenze dedicate all’olio, non mancheranno quelle dedicate al vino, il Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia, infatti, proporrà ai visitatori una selezione dei migliori vini pugliesi delle aziende socie.

 Mostre, videoproiezioni, ma anche un contest per i visitatori che animeranno il borgo di Acaya. Il castello sarà anche punto di partenza di una serie di proposte di tour individuali, a cura di Eventi d’Autore, che si snoderanno lungo le vie degli ulivi, negli antichi luoghi di produzione dell’olio della zona, dai frantoi ipogei alle antiche abbazie. Tra le tappe previste il castello di Acaya, il Frantoio Ipogeo Caffa e la chiesa di Maria SS. dell’Assunta a Vernole e l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, in collaborazione con il FAI. “ABC Olio: tra passato e futuro” è inserito in una più ampia programmazione progettuale dal titolo “ABC Olio: la cultura dell’olio extravergine”, presentata da Buonaterra – Movimento Turismo dell’Olio Puglia e finanziata dal Fondo di Sviluppo e Coesione – FSC 2014-2020 “Patto per la Puglia, promosso dall’Assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia.

 Il turismo enogastronomico è ormai un treno in corsa sul territorio nazionale e la Puglia vuole esserci, dalla Capitanata al Salento. Ci muoviamo per incontrare qualcosa di diverso dal nostro quotidiano, per imparare qualcosa di diverso dal nostro mondo, anche (e forse soprattutto) attraverso il cibo che con i suoi colori, odori e sapori, tanto racconta della storia del suo territorio e che resta un misuratore di valori, forse il più grande, di questa terra.