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Salento in Tasca, vent’anni d’amore e di sacrifici

“Non ci può essere felicità se le cose in cui crediamo sono diverse dalle cose che facciamo”, diceva Freya Stark. Nicola Ricci, Loris Coppola e Ugo Buccarella lo sanno bene. Una “lezione” che hanno imparato da tempo. La loro creatura, Salento in Tasca, ha tagliato il traguardo dei 1000 numeri. Un sogno coltivato da tempo e che dura nel tempo. Un progetto editoriale cullato come un bambino, accompagnato per mano con passione e determinazione da un’allegra banda di mattacchioni che sul lavoro si trasformano in professionisti seri e tenaci Impossibile non volergli bene.

Il direttore editoriale Loris Coppola, è l’anima di questo giornale, distribuito gratuitamente in ogni angolo di Lecce (e non solo) da vent’anni a questa parte. Da 24 pagine alle 96 attuali con punte anche di 120 completamente dedicate al Salento e alle sue bellezze ed eccellenze, oltre che cultura e tradizione. “Ok, parlo io ma è come se accanto a me ci fossero Nicola Ricci e Ugo Buccarella”, avverte Loris Coppola. Perché questa è veramente una famiglia, una grande famiglia “allargata”.

Cosa si prova in momenti come questi?

“Una grande felicità. Abbiamo tagliato un traguardo importante, impensabile tanti anni fa. Un traguardo che premia la lungimiranza di Nicola Ricci e di Luca Martano che nel 98 fondarono e fatto nascere Salento in Tasca con il sostegno della famiglia Martano e di quanti hanno creduto dall’inizio in questo progetto; la passione e la determinazione mia e di Ugo Buccarella che dal 2000 condividiamo questo percorso; l’abnegazione dei  fotografi Massimo Santoro, Andrea Stella e Massimino Spedicato che hanno  saputo raccontare, con immagini suggestive, il bello di questa terra; la cura e l’attenzione di Nunzio Pacella e Leda Cesari che con precisione e accuratezza hanno raccontato attimi di vita reale rendendola indimenticabile, l’arte creativa dei grafici Angelo Arcobelli e Paolo Sannino.

Ma immagino che ci sia anche un pizzico di orgoglio per esser riusciti a costruire e portare avanti questo progetto

“L’orgoglio è quello di aver saputo mantenere una promessa fatta a noi stessi. E cioè quella di riuscire a raccontare questo bellissimo territorio guardandolo solo in maniera positiva. In Salento in Tasca non troverete mai una riga di critica o di polemica, ma solo spazi dove raccontare il bello e il nuovo che questa terra ci offre ogni giorno”.

Ma qual è il vostro segreto?

“Aver voluto partire ogni settimana partendo da una testimonianza. Le nostre si ispirano a personaggi salentini, e non solo, che nel loro vissuto quotidiano hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo della nostra terra: cantanti, attori, protagonisti del mondo sociale, manager, artigiani, creativi e tante altre uomini e donne che con il loro impegno quotidiano hanno indicato la strada da seguire per  rendere il Salento ancora più bello”

Nessun alchimia, dunque…

“No, questa è l’unica via che consociamo che ci ha permesso di raggiungere questo importante traguardo. Certo, abbiamo il  vantaggio di essere fruibili gratuitamente, ma per dar vita ogni settimana questo prodotto editoriale si fanno enormi sacrifici: ci vuole tanta passione e abnegazione”

Voi raccontate ogni settimana un Salento positivo, ma così facendo non si rischia di essere autoreferenziali?

“No, assolutamente. Per un semplice fatto: noi ci limitiamo ad evidenziare le peculiarità, le bellezze (e le potenzialità) di questo territorio. Che sono tante e che meriterebbero di essere maggiormente esaltate. Non spetta a noi il compito di scavare e aprire inchieste per  sottolinearne le pecche. Dal mio punto di vista posso dire che rischiamo di perdere importanti punti di riferimento. Più che parlare – come mi disse monsignor D’Ambrosio – siamo nel tempo dei testimoni: abbiamo bisogno di persone che con il loro comportamento quotidiano possano essere esempio concreto per contribuire allo sviluppo socio-economico della nostra terra”.

Nel vostro piccolo pensate in qualche modo di aver lasciato qualche traccia significativa da questo punto di vista?

“Penso di sì, basti pensare che undici anni fa abbiamo ospitato una giovane band salentina che muoveva i suoi primi passi e che ora è apprezzata e conosciuta a livello mondiale. Parliamo ovviamente dei Negramaro. Anche queste sono piccole soddisfazioni. E non possiamo dimenticare i tanti imprenditori che con il loro lavoro e la loro lungimiranza hanno permesso all’intero Salento di farsi apprezzare a livello internazionale o quei rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine che con impegno hanno saputo trasformare in realtà i loro progetti, costruendo successi e garantendo sicurezza e serenità alla nostra gente”.

Un giornale cartaceo che vive da vent’anni:  nel panorama editoriale Salento in Tasca rappresenta di certo un’anomalia

“Una bella anomalia. Che ha saputo prendere per mano i propri lettori coinvolgendoli direttamente,  aprendosi ogni settimana a quanti volevano raccontare qualcosa o organizzare eventi di qualsiasi genere Le nostre rubriche nascono da segnalazioni che arrivano dai lettori. Le pagine dedicate agli auguri, in particolare, hanno permesso   di raccontare oltre 14mila storie di amici che hanno voluto condividere con noi i loro indimenticabili momenti di festa”

Sembra che stia quasi gridando al miracolo…

“Si, tanto più che parliamo di un prodotto editoriale indipendente. Ma io sono certo che la carta non è morta: era il passato, è il presente e ci sarà nel futuro. D’altronde cosa sarebbe  una casa senza una libreria, senza un racconto da narrare? Ecco, noi ci limitiamo a raccontare cose semplici che spesso diamo per scontate ma che a volte passano inosservate”

E’ il vostro punto di forza, ma qualcuno obietterà:  non c’è una sorta di banalizzazione che rischia di sfociare in un sano provincialismo?

“Nulla è banale se lo si tratta con passione e voglia di raccontare da cronista quanto accade. E’ la parte più difficile. Noi fotografiamo quanto accade, calandoci nella realtà. E soprattutto ascoltando i nostri lettori, il loro calore, i loro suggerimenti e i loro attestati di stima: sono loro i nostri giudici insindacabili”

Mille copie. E ora?

“Ora come e più di prima continueremo a raccontare il bello e il buono di questa meravigliosa terra. Le numerose manifestazioni di affetto e di approvazione giunte dai nostri lettori ci impegniamo a proseguire sulla strada già intrapresa. Senza paura e con immutata passione”.

Nicola Ricci, Loris Coppola, Ugo Buccarella: impossibile non volergli bene.