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Minacciata dai parcheggiatori abusivi

LECCE – Insultata e minacciata per aver rimproverato dei parcheggiatori abusivi. E’ successo ieri ad Elena Ottomano, segretaria cittadina del “Movimento in Libertà”, nei pressi del mercato bisettimanale del quartiere San Sabino, nel parco Madre Teresa di Calcutta. La donna era intenta a documentare sul social Facebook, le condizioni di trascuratezza del luogo. Mentre riprendeva con il suo telefonino l’immondizia gettata tra l’erba, è scoppiata una lite con due parcheggiatori abusivi che si sono rifiutati di gettare negli appositi cassonetti i bicchierini sporchi del caffè appena consumato.

Ridicolizzata e insultata, dalla lite si è passati in breve a vere e proprie minacce, fortunatamente senza un seguito. La donna ha provveduto da sola a gettare i bicchierini incriminati, e si è allontanata dal luogo, senza subire ulteriori aggressioni.

Cariche di preoccupazione per la sicurezza pubblica, le parole espresse dalla stessa Elena Ottomano : “Non vogliamo che queste azioni condizionino le innumerevoli donne e ragazze che settimanalmente si recano al mercato per fare acquisti, ma vogliamo dire “basta” . Ci chiediamo come sia possibile che una società, così detta civile, nel 2018, ancora non riesca a combattere la piaga dell’abusivismo ? Ci deve scappare sempre il ferito o il morto? – e continua – Non dimentichiamoci che c’è un collegamento sempre piú stretto tra i parcheggiatori abusivi e la criminalità organizzata e che il d.l. del 20.02.2017,n.14 , divenuto legge ed entrato in vigore il 22.04.2017, prevede il Daspo anche nei confronti dei parcheggiatori abusivi, prevedendo, non solo una pena pecuniaria che va dai 707 ai 3104 euro, spesso inefficace perché queste persone che non hanno nulla da perdere. Ricordiamo, inoltre, che i provvedimenti esposti possono essere messi in atto dal primo cittadino, secondo l’articolo 1 del R.D. 733/1931, in quanto egli agisce come autorità locale di pubblica sicurezza ed è attualmente  materia di discussione alla Camera, se inasprire la pena con l’arresto  fino a tre anni. “

La segretaria conclude “Fortunatamente l’episodio é stato ripreso integralmente e per questo ci riserviamo di sporgere querela dell’accaduto. Chiediamo risposte e provvedimenti duri e concreti da parte degli organi competenti, affinché si contrastino e si eradichino  queste pericolose presenze parassitarie che pullulano nelle nostre città. È arrivato il momento di usare il pugno di duro, basta con palliativi inutili!