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“Don Tonino è vivo”

ALESSANO – “Don Tonino è vivo”. Un urlo che scalda i cuori e abbraccia idealmente i ventimila fedeli che si sono dati appuntamento ad Alessano per salutare l’arrivo di Sua Santità Papà Francesco. Le parole pronunciate da don Luigi Ciotti sono come pietre: “Non possiamo essere notai di uno status quo. Dobbiamo alzare la voce quando tutti scelgono un prudente silenzio”. Un inno alla libertà. Come quelli scanditi ogni giorno nella sua vita da don Tonino Bello, una vita dedicata ai poveri e agli ultimi. Uomo umile, mite, semplice buono, ma capace di grandi slanci emotivi e spirituali tenendo sempre dritta la barra della fede. Non a caso don Tonino è sulla via della beatificazione. Non a caso oggi ad Alessano Papà Francesco ha voluto rendergli omaggio.

Un Don Tonino semplice, profondamente legato alla sua terra, è quello che traspare dalle parole del Papa, che affronta le tematiche tanto care a Don Tonino quali il lavoro, l’accoglienza, la povertà, la pace, ed ancora profondamente attuali. Per Francesco, il mondo sembra aver bisogno di una Chiesa “contempl-attiva”, che trae la sua forza dalla preghiera per poi agire in maniera concreta, nel pieno dello spirito pratico di Don Tonino. “Cari fratelli e sorelle, questa vocazione di pace appartiene alla vostra terra, a questa meravigliosa terra di frontiera – finis-terrae – che Don Tonino chiamava “terra-finestra”, perché dal Sud dell’Italia si spalanca ai tanti Sud del mondo, dove «i più poveri sono sempre più numerosi mentre i ricchi diventano sempre più ricchi e sempre di meno». Siete una «finestra aperta, da cui osservare tutte le povertà che incombono sulla storia», ma siete soprattutto una finestra di speranza perché il Mediterraneo, storico bacino di civiltà, non sia mai un arco di guerra teso, ma un’arca di pace accogliente. ”