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Randonnée, 400 chilometri per superare i propri limiti

LECCE – Passione, sacrificio, sudore, altruismo, generosità. Sono questi gli ingredienti che accomunano i ciclisti che sabato e domenica scorsi si sono dati appuntamento per partecipare alla Randonnée della penisola salentina, evento organizzato dall’Asd Domina Lecce e valida per il Campionato italiano strada Audax. Quattrocento chilometri in cui la sfida è con se stessi, non con gli altri. L’obiettivo è solo uno: tentare di superare i propri limiti. Per farlo si sono ritrovati a Lecce in 143 provenienti da dieci regioni. Tra loro anche un corridore russo e uno ungherese. Ma qui non conta nulla. Non contano nazionalità, razze e religioni. Sono tutti uniti, pronti a soccorrersi a vicenda. E’ successo anche questa volta.

Il percorso si è snodato attraverso buona parte della costa salentina e con qualche blitz in terra brindisina e in terra tarantina: San Cataldo, Lecce, San Pietro in Lama, Porto Cesareo, Torre Lapillo, Torre Colimena, Campo Marino, Maruggio, Uggiano La Chiesa, Manduria, Oria, Cellino San Marco, Tuturano, Brindisi, Campo di Mare, Lendinuso, Casalabate, Spiaggiabella, Torre Chianca, San Cataldo, Cesine, San Foca, Roca Li Posti,  Torre dell’Orso, Otranto, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Castro Marina, Tricase Porto, Santa Maria di Leuca, San Gregorio. Torre Vado, Torre Pali, Torre San Giovanni, Lido Marini, Alezio, Gallipoli, Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Porto Selvaggio, Sant’Isidoro, Copertino, San Pietro in Lama, Lecce, San Cataldo.

Si corre sempre. Anche di notte, magari aiutandosi l’un l’altro. Chi non ce la fa decide di fermarsi un po’ per un breve riposo. Tutto lecito. L’importante è non sforare il tempo massimo concesso di 27 ore (il minimo è di 13 ore). Chi ci riesce a ottiene il lasciapassare per la massacrante Paris-Brest-Paris, una endurance lunga ben 1200 chilometri. Superare i propri limiti: è questa la vera impresa, l’unica vittoria possibile.