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Marino illude, Lepore sbaglia e il Lecce esce tra i fischi

Quello che ogni tifoso leccese temeva si è avverato oggi al Via del Mare, rendendo amare le festività pasquali. Il Lecce pareggia una gara stregata contro il Siracusa e riduce a due sole lunghezze il margine dalle contendenti. Così i giallorossi non sono più artefici del loro destino, visto che Catania e Trapani dovranno disputare una gara in più da qui alla fine del torneo.

Il tempo dei sogni è finito e la dura realtà di una squadra, che dopo la sosta invernale ha smarrito qualità e cinismo, è sotto gli occhi di tutti. Liverani ha impressionato nei primi mesi per la bravura nel tenere concentrato lo spogliatoio e per aver dato un buon gioco offensivo, ma quando i punti sono diventati pesanti e il traguardo sempre più vicino, ha iniziato a mostrare segni di inesperienza. Anche oggi ha effettuato un cambio strano nel primo tempo togliendo un buon Armellino e inserendo Tsonev che non ha inciso particolarmente. Il tecnico giallorosso per la prima di quelle che aveva ribattezzato le cinque finali si era affidato alla coppia Saraniti – Di Piazza con Costa Ferreira sulla trequarti. Dietro spazio per Ciancio sulla sinistra, ruolo che quest’anno aveva ricoperto in poche occasioni.

Pronti via e un dubbio intervento su Di Piazza, scattato sul filo del fuorigioco, fa saltare la panchina in piedi, ma l’arbitro Cipriani fa proseguire. Al 4’ però il Lecce sblocca il match. Punizione dalla trequarti sinistra di Arrigoni che serve un assist al bacio a Marino che di testa la schiaccia in rete. Primo gol stagionale per il difensore centrale.

Sembra una gara tutta in discesa, ma dopo neppure dieci minuti, però, il Siracusa perviene al pareggio. Cross dal fondo da destra e l’ala De Silvestro riesce ad anticipare un distratto Lepore e di testa supera Perucchini, ingannato probabilmente anche dalla deviazione involontaria dello stesso Lepore. Il Lecce subisce il colpo e al 16’ è Perucchini ad impedire il sorpasso dei siciliani frapponendosi da campione al tiro ravvicinato di Scardina.

Il primo nuovo vero pericolo per la porta siracusana arriva al 28’ con Saraniti che in mezza girata tira sopra la traversa. Un minuto dopo Liverani effettua un cambio tattico, sorprendendo tutti. Fuori uno stupito Armellino, prezioso sino a quel momento nel recupero palla, e dentro Tsonev. Il Lecce prova a imbastire qualche manovra, ma la frenesia e il vento, oggi con raffiche anche di 40 km/h sul Via del Mare, contrario ai giallorossi nella prima frazione impediscono di creare nuovi pericoli per il Siracusa. All’intervallo si va sul punteggio di 1 a 1 e dagli spalti si sentono i primi fischi.

Nella ripresa il Lecce parte con una buona vena e al 7’ si procura la migliore occasione per passare in vantaggio. Di Piazza, però, tradisce il popolo giallorosso e a porta vuota tira alto dopo aver raccolto un tiro cross di Tsonev che si era infranto sul palo. L’occasione è il preludio ad un secondo tempo scoppiettante e infatti al 10’ Mancosu di testa impegna severamente Tomei in una deviazione in corner. Ancora Mancosu è pericoloso al 20’ su cross lungo di Lepore, ma il colpo di testa in tuffo esce a lato. Il Lecce cerca di giocare sugli esterni e Lepore al 27’ dà l’illusione del gol con una staffilata di destro che prende però l’esterno della rete. Liverani nell’ultimo quarto d’ora passa al 4-4-2 con Tabanelli e Dubickas esterni d’attacco e il nuovo modulo nei primi minuti sembra dare l’effetto sperato. I giallorossi creano almeno tre nitide palle gol, ma il portiere ospite e l’imprecisione al tiro non cambiano il punteggio di parità.

Alla fine, mentre la dirigenza giallorossa se la prende con l’arbitro, il pubblico fischia e la curva per la prima volta inveisce contro i giocatori in campo, rei di aver dissipato un vantaggio considerevole in classifica contro squadre di inferiore qualità. Adesso il Lecce deve sperare in qualche passo falso di Catania e Trapani, altrimenti le speranze di approdare in B dovranno passare nuovamente dai terribili play-off.