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Testamento biologico, “una questione di civiltà”

“Il 31 gennaio in Italia è entrata in vigore la tanto attesa legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento, meglio conosciute come Testamento Biologico. Una legge lungamente attesa nel nostro paese, frutto di tante battaglie condotte da malati e loro famigliari, dalla società civile insieme a politici e intellettuali, da associazioni come l’associazione Luca Coscioni, che per anni si sono battute per vedere affermato il diritto di ognuno a decidere sul proprio fine vita.

Il Comune di Lecce ha avuto l’onore di ospitare, nel mese di novembre, Mina Welby, donna di straordinario coraggio e determinazione, che per anni ha portato avanti le istanze sull’autodeterminazione della persona, le scelte di vita e fine vita, l’importanza di un’assistenza adeguata alla persona malata e la vita indipendente della persona disabile, anche dopo la morte dell’amato compagno Piergiorgio, affetto da distrofia muscolare.

In un incontro molto partecipato ed emozionante, Mina ha trasferito in ognuno di noi il valore di 11 anni di battaglie condotte in giro per l’Italia, a parlare di sofferenza e di diritti, di rispetto verso chi decide di porre fine alle proprie sofferenze con consapevolezza, di accuse di istigazione al suicidio e di omicidio. Se oggi possiamo celebrare il raggiungimento di questo traguardo lo dobbiamo a persone straordinarie come lei, Beppino Englaro, che hanno trasformato il loro enorme dolore privato in una battaglia di civiltà che vedesse affermato un diritto di tutti.

Il Comune di Lecce istituisce il registro per le disposizioni anticipate di trattamento il 19 marzo. Ogni cittadino potrà, attraverso la compilazione di un modulo, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari. La nomina di un fiduciario garantirà, nelle relazioni con i medici e con le strutture sanitarie, il rispetto delle proprie volontà.

E’ evidente come questa legge, che regola una materia così delicata, segni un significativo passo in avanti in tema di diritti civili: diritti fondamentali che nulla tolgono a nessuno, ma che al contrario segnano un passo in avanti importante dopo anni e anni di attese e immobilismo”.