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Liverani su Pacilli: “Convocato ma non una scelta obbligata”

Il Lecce ha fame di successi e vuole competere per vincere su tutti i fronti a disposizione. Questo è il messaggio forte e chiaro di mister Fabio Liverani alla vigilia del quarto di finale di Coppa contro il Cosenza (orario di inizio alle 16.30). «In campo andrà una squadra competitiva – esordisce il tecnico giallorosso -perché rispettiamo l’avversario e vogliamo arrivare in semifinale. Loro sono un ottimo gruppo che si è rinforzato sensibilmente a gennaio con l’obiettivo di salire quanto più su in classifica in ottica play-off. La Coppa potrebbe agevolarli». Ai cosentini vincere la Coppa porterebbe dei vantaggi notevoli nei playoff promozione. Infatti i vincitori della Coppa Italia saltano la prima fase della post season, quella dei gironi, ed entrano di diritto tra le 13 società che si disputeranno in più turni l’unico posto per andare in B.

I giallorossi in questo quarto di finale non potranno contare sullo squalificato Armellino e su altre tre assenze: Tabanelli, Lepore e Tsonev, ma tra i convocati ritroveranno Pacilli, che in campionato non può giocare perché messo fuori lista dalle scelte tecniche dell’allenatore Liverani. «Mario sarà sicuramente tra i convocati – afferma il tecnico – ma non posso dire sin da ora se partirà tra i titolari. A lui in caso la fascia di capitano? Sarebbe come farlo sentire diverso dal gruppo. Come società stiamo gestendo al meglio la situazione perché Il ragazzo non sta vivendo questo momento difficile da solo. La scelta è stata dolorosa, ma per questo tipo di modulo volevamo una soluzione tecnica differente da quella che ci poteva offrire lui».
In conclusione il tecnico giallorosso ritorna sull’ultima giornata di campionato che ha visto incrementare a più 6 il vantaggio in classifica del suo Lecce sul Catania. «Sono due punti in più rispetto alla scorsa settimana che non determinano un distacco abissale, ma sono importanti soprattutto perché ogni gara da qui alla fine sarà complicata e le difficoltà sono dietro l’angolo. A Bisceglie abbiamo sofferto negli ultimi minuti perché non abbiamo saputo gestire bene il pallone e da questo punto di vista dobbiamo ancora crescere tanto. C’è da dire, comunque, che tutte le loro occasioni sono arrivate da errori nostri, soprattutto perché abbiamo difeso negli ultimi 18 metri senza avere la capacità di far rifiatare la difesa contro giocatori che avevano una stazza importante».