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“Deduzione per le aziende che aprono al sud”

Paolo Perrone “spinge” la proposta di Fratelli d’Italia per il rilancio del Mezzogiorno.

Per essere di nuovo competitiva l’economia del Paese deve ripartire dal Sud. Il Nord che guarda all’Europa e che vorrebbe stare al tavolo delle potenze europee, senza il Mezzogiorno, rischia la marginalità”. Così il candidato al Senato con Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale Puglia 2 Paolo Perrone affronta il tema cruciale del rilancio dell’economia, raccogliendo una precisa proposta del partito di Giorgia Meloni.

O si pensa seriamente a far crescere il sistema economico e produttivo delle regioni meridionali, agganciandolo finalmente al resto del Paese e annullando questa antica marcia a due velocità – continua – o non c’è futuro per nessuno. Anche lo Svimez ritiene indispensabile “concentrare” gli investimenti nelle regioni del Sud, fermo restando quel patrimonio di coraggio, idee e risorse tutto nostro, che stiamo già portando a profitto pur lentamente e tra mille difficoltà. Bisogna puntare sul Mezzogiorno come non si è mai fatto, perché è un’area strategica del Mediterraneo, con grandissime potenzialità. Non siamo una palla al piede, ma un’opportunità. L’alternativa è la prosecuzione di un declino che negli ultimi dieci anni di austerità ha comportato una strage di punti del prodotto interno lordo.

Fratelli d’Italia – spiega Perrone – ha una ricetta molto incisiva su questo fronte che prevede investimenti sulla capacità digitale, adeguamento logistico e infrastrutturale, tassazione equa. Il Sud, la Puglia e il Salento, ad esempio, hanno bisogno di trasporti migliori e di quelli pendolari in maniera particolare, come condizione per essere attrattivi e per rendere logici gli investimenti. Ci sono, poi, due proposte molto interessanti per il nostro territorio che ritengo debbano essere priorità del prossimo Parlamento e del prossimo governo. La prima è la previsione di una super deduzione per le aziende del Nord che aprono sedi secondarie nel meridione, la vera alternativa alla delocalizzazione all’estero. La seconda è la previsione delle “tassazione zero” per le imprese che operano nelle zone più disagiate, che sono prevalentemente al Sud, in pratica la scialuppa di salvataggio verso uno scenario di fallimenti e chiusure”.