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Confagricoltura Lecce al ministro Martina: “L’Europa agisca contro la Xylella”

LECCE – «Una partecipazione italiana adeguata alla riunione dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea e la sostituzione degli alberi infetti senza necessità di procedure autorizzative inutilmente gravose». È quanto chiede Confagricoltura Lecce per fronteggiare, con più efficacia, l’emergenza xylella fastidiosa.
Nell’ultima assemblea provinciale, l’associazione degli agricoltori ha redatto una lettera indirizzata al ministro delle Risorse agricole, Maurizio Martina, a numerosi deputati e senatori, al fine di richiamare la loro attenzione sulle conseguenze fortemente negative in termini agricoli, paesaggistici, ecologici, culturali ed economici causate dal batterio.
In particolare, si chiede al ministro di assicurare «una partecipazione italiana adeguata al confronto che si terrà lunedì 29 gennaio, a Parigi, su iniziativa del ministro dell’Agricoltura francese e pretenda un’azione dell’Unione europea non soltanto, inefficacemente repressiva, come finora avvenuto, ma di accompagnamento e tutela del suolo, dell’ambiente e delle culture dei territori interessati, evitando così che perduri la carenza dell’azione comunitaria in materia».
Inoltre, l’associazione chiede che «sia garantita all’interno della penisola salentina, già dichiarata zona totalmente infetta, la possibilità di sostituzione delle piante infette o secche con altre sane e la piantumazione di specie indenni, senza procedure autorizzative inutilmente gravose».
«Abbiamo ritenuto opportuno – dice Maurizio Cezzi, presidente di Confagricoltura Lecce – scrivere una lettera al ministro italiano, a numerosi deputati e senatori, perché abbiamo preso atto con soddisfazione che il ministro francese abbia prima organizzato una conferenza a Parigi sulla xylella e poi ha richiesto ed ottenuto una riunione specifica del consiglio dei ministri dell’Unione europea in merito al problema».
Di più: «lo stesso ministro francese si è fatto promotore di un accordo tra Croazia, Cipro, Francia, Germania, Italia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna per un approccio coordinato all’infezione di xyella che abbia tre assi principali: il miglioramento della ricerca, la sorveglianza in funzione dell’eradicamento della malattia ed il rafforzamento delle azioni di sensibilizzazione e di informazione».