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Una calza della Befana solidale a Castiglione d’Otranto

CASTIGLIONE D’OTRANTO – Quest’anno le calze della Befana possono avere tutto un altro sapore. Quelle dell’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino hanno dentro non dolci qualunque né carbone qualunque. E racchiudono il significato del protocollo “La terra che cura” , sottoscritto tra quattro realtà del Basso Salento per il reinserimento sociale e nel circuito produttivo di persone con disabilità psichiatriche.

La “calza delle utopie realizzate”, com’è stata ribattezzata, contiene biscotti di alta pasticceria realizzati nel biscottificio Harka, cooperativa di tipo B che impiega persone diversamente abili, assistite nelle strutture de L’Adelfia, prima realtà che nel Salento si è preoccupata di dare percorsi di cura dignitosi all’indomani della chiusura dei manicomi, nel 1978. I dolci sono stati realizzati artigianalmente impiegando le farine di grani antichi coltivati con metodi naturali dalla cooperativa Casa delle Agriculture sui campi strappati all’abbandono, a Castiglione d’Otranto e paesi limitrofi. Per chi se lo merita, c’è anche la versione con il carbone, che per l’occasione ha un colore e un sapore del tutto nuovi: è rosso ed è una sfida pura, perché è un vasetto di peperoncini secchi tritati prodotti senza uso di pesticidi.
Ogni calza, poi, è stata cucita a mano, utilizzando stoffe da riciclo e valorizzando il diverso estro di chi è accolto nel centro diurno de L’Adelfia ad Andrano.
La distribuzione è in programma per venerdì 5 gennaio, presso il gruppo di acquisto popolare di via Vecchia Lecce, a Castiglione d’Otranto, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18. Il ricavato servirà a finanziare una borsa di studio per la partecipazione di un giovane ad un corso di formazione sull’inserimento dei diversamente abili nell’agricoltura sociale.