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Il centrodestra torna in aula. E chiede di essere ascoltato

LECCE – Caro sindaco, non mostrare i muscoli. L’invito è firmato da Mauro Giliberti, leader dell’opposizione di Palazzo Carafa, e giunge subito dopo l’enunciazione delle linee programmatiche da parte del sindaco Salvemini.
Nella sua relazione d’apertura il primo cittadino leccese ribadisce l’impostazione (e i contenuti) del suo programma elettorale. Partecipazione, condivisione, ascolto sono e restano le parole chiave, ma non manca qualche frecciata al centrodestra. Salvemini ricorda i “toni di ingiustificata esasperazione” che hanno scandito le tappe legate all’assegnazione del premio di maggioranza, Un tira e molla politco-giudiziario che non ha fatto bene alla città.
Poi Salvemini ha affrontato il nodo-filobus. “La sua rimozione – ha detto – non è un capriccio, né un atto di rappresaglia politica ma una doverosa necessità. E i numeri sembrano dargli ragione: un’opera progettata per 800mila chilometri a fronte dei 250mila effettivamente percorsi, per r non parlare dei rimborsi esigui ottenuti dalla Regione Puglia. Insomma, la filovia è antieconomica. Ma da qui a smontare l’intera rete ce ne passa.
“Lavoriamo per dare risposte alle grandi questioni, senza alcun spirito partigiano ma con il coraggio di amministratori che vogliono ascoltare i cittadini”. Tutto bene, allora? Nemmeno per idea. Perché dal centrodestra arriva qualche bordata. Come quella del sindaco uscente Paolo Perrone che si sente in qualche modo scippato (anche se non pronuncia mai questo termine) di alcune “attività nate e progettata con la vecchia Amministrazione”; è il caso delle “infrastrutture alle marine realizzate con l’Acquedotto pugliese, la darsena di San Cataldo e le ex Cave di Marco Vito”. Di qui il consiglio a Salvemini di stare in guardia: “Fai attenzione al coro angelico delle persone che ti circondano e che ti dicono che tutto va bene perché la luna di miele sta finendo”.
Dai banchi dell’opposizione si chiede collaborazione. “E’ giusto, doveroso, saggio e bello – afferma Giliberti – pensare che qualche pezzo del nostro programma elettorale possa risultare utile alla causa dell’Amministrazione. In caso contrario sprecheremmo una clamorosa occasione”.
Ma cosa suggerisce la minoranza? Intanto maggiore sicurezza. “Non se ne parla affatto nel programma”, sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano, e poi il riutilizzo dei “circa 1500 alloggi sfitti esistenti in città”, come consiglia Gaetano Messuti.
Di positivo c’è la fine dell’Aventino del centrodestra. Che significa il ritorno ad un confronto politico in aula consiliare. Il prosieguo del percorso è ancora da decifrare.