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Maroccia: “Non ci fermeremo”. E i suoi operai bloccano il traffico

“L’azienda è in ginocchio, ma noi non ci fermeremo, andremo avanti. Ma ora chiediamo allo Stato di essere tutelati”. E’ un brutto risveglio quello per Giuseppe Maroccia e per i suoi operai. La “Maroccia costruzioni” è stata completamente svuotata l’altra notte da una banda di criminali. Un’azione studiata a tavolino, pianificata nei minimi dettagli. Con un solo obiettivo: mettere in chiara difficoltà l’impresa che fa capo all’imprenditore di Surbo, consigliere comunale nella sua città, ex candidato sindaco, da tempo finito nel mirino delle organizzazioni criminali per aver denunciato il racket. Dal deposito è stato portato via praticamente tutto, non solo cinque automezzi e quattro escavatori, ma anche l’intero materiale che avrebbe dovuto essere utilizzato e montato nei cantieri edili. “Hanno rubato anche martelli e quadri elettrici”, aggiunge sconsolato l’imprenditore.

Oggi Giuseppe Maroccia, assieme ad una quarantina di lavoratori, si è presentato davanti alla prefettura per chiedere di essere ricevuto, per chiedere protezione. Intanto gli operai hanno bloccato via XXV Luglio mandando in tilt il traffico cittadino. Si sono registrati anche momenti di tensione con alcune automobiliste che intendevano rompere il blocco stradale inveendo contro i lavoratori. La situazione è stata riportata alla calma fino a quando una delegazione, capeggiata dall’imprenditore surbino, è stata ricevuta dai rappresentanti del Governo e delle forze dell’ordine.