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Maxi furto ai danni della ditta del consigliere Maroccia. E Puglia Popolare lancia un sos al Prefetto

LECCE – Ottocentomila euro. A tanto ammonta il bottino del furto messo a segno nella notte all’interno dell’azienda edile “Maroccia costruzioni”. I malviventi hanno portato via una gru, un camion e numerose attrezzature depositate nella ditta di proprietà di Giuseppe Maroccia, consigliere comunale a Surbo. Un episodio inquietante sul quale ora cercheranno di far luce le forze dell’ordine.

Intanto arrivano le prime attestazioni di solidarietà. “Siamo sconcertati  – si legge in una nota del coordinatore di Puglia Popolare, Luigi Mazzei – Ci stringiamo e diamo la nostra completa solidarietà oltre che al politico anche all’uomo ed all’imprenditore che da un giorno all’altro vede svanire i sacrifici di una vita. Prendendo atto del momento di grande difficoltà e della gravità dell’episodio stesso, crediamo sia opportuno chiedere l’intervento del Prefetto,Claudio Palomba, persona attenta e sensibile alle criticità del territorio. Ho già provveduto a formalizzare una richiesta per valutare la possibilità di un incontro e la convocazione di un tavolo tecnico presso la Prefettura, avendo valutato la gravità del furto avvenuto alla ditta Maroccia nella zona industriale di Surbo, il quale  ha i chiari connotati di un atto ritorsivo mirato verso chi in passato ha resistito  alle richieste della malavita ed oggi  riveste  il ruolo di Consigliere Comunale. Proprio in virtù di ciò, confidando nell’attenzione che il Prefetto ha sempre dedicato ad analoghe vicende, ho chiesto se Egli  ritenga opportuno convocare il Comitato di Sicurezza Provinciale per analizzare quanto accaduto e varare i provvedimenti del caso. Va aggiunto che è il secondo episodio in pochi giorni dopo quello che ha interessato il Consigliere Comunale Livio Nisi a Galatone. Un primo passo potrebbe essere quello di accelerare l’iter del Pon sicurezza con un sistema di video sorveglianza proprio nella zona industriale, che possa dare sicurezza agli imprenditori che in quella zona operano e possa fungere da deterrente a chi verso quella zona stessa guarda con occhi da predatore”