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L’odissea dei lavoratori Alba Service. Venerdì tavolo in Prefettura

A pochi mesi dalla scadenza degli ammortizzatori sociali, tornano a farsi sentire i dipendenti di Alba Service, la società partecipata della Provincia di Lecce. Questa mattina una folta delegazione dei 120 lavoratori si è radunata in via XXV Luglio, davanti all’ingresso della Prefettura. Per tre volte, con in mano uno striscione, hanno bloccato il traffico, creando non pochi problemi alla viabilità cittadina. Intorno alle 10.30 hanno anche fatto irruzione nella ex sala giunta di Palazzo Adorno, dove era in corso una riunione sul Trans Adriatic Pipeline (Tap) tra il prefetto Claudio Palomba, il presidente della Provincia Antonio Gabellone ed i sindaci di alcuni comuni salentini. Infine si sono spostati all’ingresso delle Officine Cantelmo, dove era in programma un incontro politico di Mdp con Massimo D’Alema.
Le organizzazioni sindacali hanno ottenuto la convocazione di un incontro in Prefettura per il pomeriggio di venerdì. Al tavolo siederanno Provincia di Lecce, Regione Puglia e Task force regionale sul Lavoro.
“L’unica preoccupazione della Filcams Cgil Lecce è l’occupazione dei lavoratori, trovare il modo di salvaguardare il futuro di 120 famiglie – dice il segretario generale Mirko Moscaggiuri – Pretendiamo che Provincia e Regione arrivino all’appuntamento di venerdì con soluzioni e risposte certe. Da parte nostra, speriamo che si possa dare seguito alla proposta di una mobilità interna verso altre società partecipate. I toni della protesta stanno diventando sempre più accesi. Ciò è dovuto alla frustrazione crescente di lavoratori che da oltre 3 anni non ricevono alcuna notizia su prospettive e futuro, nonostante le varie rassicurazioni arrivate nel corso del tempo, non ultima quella giunta all’atto della firma del verbale per la cassa integrazione in deroga”.
Per i lavoratori di Alba Service l’odissea è cominciata con la riforma Delrio, che ha determinato l’assegnazione dei servizi fondamentali (tra questi la manutenzione di strade e scuole) alla Provincia e i servizi non fondamentali (assistenza sociale) alla Regione. A giugno 2015, col taglio delle Province si è verificata la sospensione del servizio. La situazione si è complicata con i primi decreti ingiuntivi di fornitori e lavoratori, fino alla messa in liquidazione della società nell’autunno dello stesso anno. L’equiparazione delle partecipate all’ente pubblico (Testo unico degli enti locali, Tuel) ha consentito nella primavera del 2016 di riprendere i lavori, poi di nuovo sospesi per effetto di alcune sentenze. Il 29 dicembre 2016 si giunge alla firma del verbale per la cassa integrazione in deroga, che scadrà tra poco più di due mesi.