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Liverani: «Grande gara, è mancata solo la cattiveria sotto porta»

Non nasconde il rammarico il tecnico del Lecce, Fabio Liverani, dopo il pareggio per 0 a 0 dei suoi uomini contro l’Akragas. L’allenatore però vede in prospettiva e giudica più che positiva la prova dei suoi. «Questa è la partita più bella da quando son qui. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, magari ci è mancata cattiveria in alcune occasioni sotto porta, ma sono molto soddisfatto».

Riguardo i cambi di Armellino e Tsonev il tecnico ne spiega i motivi. «Armellino ha avuto in settimana dei problemi ad una caviglia e a fine tempo l’ho visto in difficoltà, per questo l’ho sostituito. Tsonev invece ha sbagliato approccio alla gara e visto che negli ultimi minuti mi serviva un giocatore più offensivo, ho sostituito lui. Cosenza non ci sarà a Matera? Non dobbiamo crearci alibi a ottobre e bisogna pensare gara dopo gara con i giocatori a disposizione».
In conclusione Liverani parla del “giallo” nell’area di rigore agrigentina negli ultimi minuti. «Il rigore era netto, a mio avviso, ma ci sta nel calcio che un arbitro non ti dia il rigore. Noi non dobbiamo farci condizionare mentalmente da questo torto e cercare di riprenderci subito i punti persi oggi nelle prossime gare».
In sala stampa è intervenuto anche Marco Mancosu, autore di un’ottima partita. «Abbiamo giocato la migliore prestazione di questo campionato. E’ strano il calcio, capita di giocare partite non eccelse e segnare 3 gol, mentre altre partite sono stregate. Peccato per la traversa, oggi il portiere ospite è stato superlativo».
Sulla sua gara e sull’energia che lui e i suoi compagni hanno messo in campo sino all’ultimo, il centrocampista giallorosso è categorico. «Con Liverani ci sono state delle modifiche tattiche che ci stanno facendo rendere al meglio, ma non è stato un problema dovuto all’allenatore che ha impedito che prima rendessimo su questi livelli atletici. Io sono contento della mia prestazione e di come sto fisicamente e questo è un merito di tutto lo staff, sia quello precedente sia di quello che c’è ora».