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Il Comune tende una mano alle edicole leccesi

Lecce – “Negli ultimi anni Lecce ha perso 20 edicole, alcune delle quali posizionate in luoghi centrali – dichiara l’assessore alle Attività produttive, artigianali e commerciali, Paolo Foresio – Noi intendiamo sostenere la categoria per invertire la tendenza: la rete delle edicole è una risorsa preziosa che oggi è in difficoltà ma che può essere rivalutata e acquisire nuove funzioni, sia per sostenere il lavoro e la redditività di queste attività commerciali sia per tornare a incoraggiare la lettura e la diffusione di giornali e periodici a beneficio di un’opinione pubblica più informata e consapevole. Da parte dell’amministrazione c’è dunque tutta la disponibilità a venire incontro alle richieste degli edicolanti e a utilizzare la loro rete per migliorare la capillarità e l’accessibilità dei servizi comunali. Questo primo incontro ci è servito a stabilire gli obiettivi comuni, lavoreremo insieme per realizzarli”. E’ questo il messaggio lanciato dall’assessore Foresio al termine di un incontro con una delegazione di edicolanti della città aderenti a Sinagi Cgil e Snag Confcommercio. Sul tavolo di discussione l’applicazione del protocollo d’intesa firmato il 2 ottobre scorso tra Anci e Fieg sulla rifunzionalizzazione dei chioschi per la vendita dei giornali diffusi nelle città.

Le Amministrazioni comunali, secondo quanto stabilito dal protocollo, possono sostenere le edicole riducendo i canoni per le occupazioni di suolo pubblico, esonerando dall’imposta le locandine editoriali dei quotidiani e dei periodici, dando agli edicolanti “la possibilità di ampliare le categorie di beni e i servizi offerti ai cittadini e turisti (pagamento ticket, prenotazioni visite mediche, spedizioni e recapiti corrispondenza, eccetera), garantendo che la parte maggioritaria degli spazi del punto vendita sia comunque destinato all’esposizione e alla vendita della stampa”, prevedendo “iniziative volte a riqualificare e ridefinire il ruolo e la funzione dei tradizionali punti vendita della stampa”.
L’occasione è stata utile anche per consentire agli edicolanti di esprimere i disagi legato ad una eccessiva pressione fiscale sull’occupazione di suolo pubblico, sull’imposta sulla pubblicità e sullo scarso rendimento per servizi di valenza pubblica che già svolgono, come la vendita dei ticket sosta o dei biglietti di bus e filobus. C’è stata poi la richiesta, soprattutto da parte degli edicolanti del centro, di essere inclusi nella rete dei servizi di supporto informativo a favore dei turisti. Un attività a loro dire svolta “di fatto” ma non riconosciuta.