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Liverani «non è il momento di guardare la classifica»

Fabio Liverani è alla caccia del poker di successi con il suo Lecce. Da quando il tecnico romano è approdato sulla panchina giallorossa, il Lecce ha conosciuto solo la parola vittoria e domani a Caserta (lo stadio di Castellammare è interessato da lavori di rifacimento del terreno di gioco) sfiderà la Juve Stabia nel tentativo di conquistare nuovamente i 3 punti.
«Spero di rivedere Il Lecce del primo tempo di martedì scorso – esordisce l’allenatore – perché quando c’è la prestazione difficilmente perdiamo punti. In questi giorni abbiamo analizzato gli errori commessi contro la Sicula Leonzio e non mi sento di dare colpe solo alla difesa sui gol presi. Il problema è stato di attenzione generale e di posizionamento di tutta la squadra in campo».
Intanto contro la Juve Stabia il tecnico dovrà fare a meno oltre che di Ciancio anche di Costa Ferreira. «Pedro ha giocato due partite ravvicinate e il problema che lo ha assillato all’inizio di stagione è tornato. Speriamo di riaverlo subito a disposizione perché è una pedina preziosa per la sua duttilità».
Sul possibile undici da schierare domani in campo il tecnico non si sbilancia. «Sicuramente avrò abbondanza in attacco e sono convinto che tutti i miei attaccanti potranno essere decisivi sia iniziando dalla formazione titolare sia partendo dalla panchina. Pacilli? Da quando sono arrivato, sono stato costretto a schierare come laterali di difesa sia Lepore che Di Matteo, giocatori che sanno meglio offendere che difendere, e quindi ho dovuto trovare equilibrio in campo sacrificando Pacilli. che con questo modulo può fare sia il trequartista che la seconda punta. Sicuramente, però, il ragazzo sarà utile nel prosieguo del campionato».
Liverani parla bene degli avversari di domani e dà un monito ai suoi. «La Juve Stabia è una buona squadra che ha in mezzo al campo due elementi giovani e dotati tecnicamente di settori giovanili prestigiosi come Calò e Mastalli. In avanti Paponi è un elemento molto pericoloso, avendo ha avuto esperienze anche in serie A. Noi dovremmo essere bravi a restare corti in campo e a non fargli giocare in modo semplice. Solo così potremo sfruttare veramente la profondità del campo che ci concederanno».
In conclusione il tecnico parla del clima ambientale che si vive a Lecce e della possibilità di andare in testa da soli in classifica, visto che il Catania avrà il turno di riposo.
«Non è questo il momento di guardare la classifica, ma di giocare in modo sereno e senza pressione. Certo, è bello guardare tutti dall’alto, ma ho visto in passato in C troppe squadre che a ottobre sembravano dovessero dominare il campionato e poi sono arrivate alla fine col fiato corto. A Lecce si vive di calcio e sono felice che il pubblico ci stia così vicino. Ho notato che i ragazzi sentono molto la pressione quando giocano in casa perché vorrebbero sempre vincere in modo convincente davanti al pubblico amico. La nostra forza, però, deve venire anche dai successi sofferti come quello di martedì scorso perché i campionati si vincono anche facendo punti quando non si giocano grandi partite».