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Oggi la Giornata mondiale per l’accesso all’aborto sicuro e legale

Nella Giornata mondiale per l’accesso all’aborto sicuro e legale, che ricorre il 28 Settembre, il sindacato di categoria Funzione Pubblica Cgil della provincia di Lecce ha indetto, un’assemblea per il personale di del Distretto sanitario Asl di Nardò, indirizzata in particolare agli operatori dei Consultori di Nardò, Copertino, Leverano, Galatone, ma rivolta anche a tutti gli operatori del Distretto, e a quanti sono interessati, allo scopo di confrontarsi sul tema della piena applicazione della Legge 194. L’Assemblea Sindacale si terrà il 28 settembre dalle 11.30 alle 14. Analoghe assemblee si terranno, nella stessa giornata, su tutto il territorio nazionale.
Ciò alla luce delle difficoltà della piena ed efficace applicazione della stessa legge e anche in relazione alla necessità di diffondere una maggiore consapevolezza delle donne rispetto alla libertà di scegliere e decidere della propria vita e alla possibilità di accesso a un diritto previsto dalla legge.
“Anche i consultori familiari sono in preoccupante diminuzione e lottano una cronica carenza di organico che ne limita gli interventi e ne vanifica spesso lo spirito”, spiegano dalla Funzione Pubblica Cgil.
Anche Lecce, come centinaia di città in tutto il mondo, si mobilita con un presidio e attività di volantinaggio all’ingresso dell’Ospedale “V. Fazzi” organizzato dall’associazione Casa delle Donne.
“Le donne di tutto il mondo – dichiara Silvia Miglietta, assessore alle Pari Opportunità e Programmazione e Gestione dei Servizi Sanitari – chiedono che venga riconosciuta in tutti i paesi del mondo la libertà di scelta delle donne e che l’aborto sia ovunque libero, sicuro e depenalizzato. I dati sull’obiezione di coscienza nel nostro Paese sono allarmanti e lo sono ancora di più quelli relativi alla nostra città e alla nostra provincia, in cui circa il 95% dei medici sono obiettori, a fronte del 70% della media nazionale, nonostante per legge ogni ospedale dovrebbe garantire questo servizio. Tutto ciò riguarda ciascuna di noi, perché ha a che fare con i nostri diritti e la nostra libertà di scelta. Ogni donna deve poter interrompere, per motivi differenti, la propria gravidanza e deve poterlo fare in condizioni dignitose, sicure e senza dover ricorrere a pratiche pericolose, umilianti e dolorose in luoghi di fortuna. Non è sufficiente dunque costruire diritti attraverso le leggi, occorre anche che questi diritti siano effettivamente garantiti e tutelati”.
Con un decreto legislativo del gennaio 2016 si sono inasprite le sanzioni amministrative per il reato di aborto clandestino: da 51 euro si è passati a una cifra tra 5mila e 10mila euro, ignorando completamente le ragioni per cui la legge 194 comminava una multa simbolica.
La Fp Cgil chiede al Governo di impegnarsi: nella realizzazione di un monitoraggio della domanda “non esaudita”; nel conferimento nelle strutture ospedaliere di responsabilità dirigenziali a chi garantisce l’applicazione della legge e presenza adeguata di personale non obiettore; a intervenire sui cattedratici cattolici che rifiutano di includere l’Ivg nella formazione dei giovani medici; nel restituire pieno ruolo ai consultori familiari con personale adeguato e beni strumentali.