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Il Consiglio comunale dice sì a otto milioni di debiti fuori bilancio

di Antonio Greco

Copione rispettato o quasi. Nell’aula consiliare di Palazzo Carafa l’ex sindaco Perrone spara le sue cartucce contro il sindaco Salvemini che replica da par suo mentre le schermaglie si allargano anche a qualche consigliere di maggioranza e di opposizione. Fin qui nulla di strano. Singolare, piuttosto, è il fatto che due scudieri del gruppo Marti (Alberto Russi e Antonio Finamore) abbiano deciso di votare con il centrosinistra. L’esito del voto relativo al riconoscimento degli otto milioni di euro di debiti fuori bilancio parla chiaro: 21 si, 8 (e non 10) no. Tra emorragie e distinguo lo scollamento nel centrodestra regala ogni giorno una sorpresa. Ma tant’è.
“Non contestiamo la legittimità della delibera – ha affermato il consigliere Paolo Perrone – piuttosto il fatto che il non siano state esperite tutte le opportune verifiche per limitare il perimetro delle nostre obbligazioni”. Fuori dai denti: siamo certi che quegli otto milioni siano reali e che non si possano attenuare? Quindi, ecco l’affondo politico: “Lecce è una città abituata ad essere governata. Gli slogan restano vuoti se non sono seguiti da una concreta azione amministrativa”.
Sono soprattutto le richieste avanzate da Sgm a destare notevoli perplessità ed aprire la stura delle polemiche. “Non accettiamo lezioni di legalità – tuona Antonio Torricelli – Su Sgm sono state commesse illegittimità e illegalità”. Anche la replica del sindaco Salvemini non si è fatta attendere: Caro Perrone – ha detto in buona sostanza il primo cittadino – perché non hai portato all’attenzione del Consiglio tali situazioni debitorie visto che, come hai ammesso, anche voi avreste fatto la stessa cosa? Caustico il capogruppo Pd Antonio Rotundo: “Consigliere Perrone per dieci anni hai scaricato le responsabilità sulla Poli e ora ti scagli inutilmente e ingiustamente contro Salvemini”.
Altra nota dolente dei debiti fuori bilancio sono i circa 3 milioni di euro frutto di parcelle mai pagate e altri contenzioni legali: un “buco” sul quale si invoca chiarezza. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano invita nuovamente la maggioranza a tenere fede agli impegni presi effettuando una “ricognizione analitica” della delibera in questione.
Sullo sfondo riecheggia la dichiarazione resa in apertura dei lavori dal consigliere Gaetano Messuti, uno dei tanti fittiani che ha lasciato gli ormeggi e ora veleggia nel gruppo Misto: “Con questa delibera finisce la vostra luna di miele”. Salvemini e compagni fanno gli scongiuri.