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Suicidio Lecce in Coppa: nessun processo ma neanche nessun alibi

di Antonio Greco

Il Lecce si butta via. Gioca, segna e poi si spegne. Dopo aver tenuto scacco al Pordenone per quasi 80 minuti dimostrando organizzazione e personalità, si addormenta sul più bello e riesce nell’impresa di beccare tre gol in una decina di minuti. Risultato? Sconfitta per 3-2 e fine dei sogni con la Coppa Italia che vola via.

Un vero peccato. Non è bastato il doppio vantaggio firmato da quel bomber di razza che risponde al nome di Di Piazza per portare a casa la vittoria. Il crollo finale appare inspiegabile. Eppure qualche segnale c’era stato già a Vercelli quando la rimonta dei piemontesi si fermò a metà strada.

Condizione fisica approssimativa? Può essere. Ma il campionato è alle porte e serve benzina per partire spediti anche perché l’inizio è scoppiettante: Francavilla fuori, Trapani in casa e trasferta a Catania. Nessun processo, sia chiaro. Ma anche nessun alibi. Una squadra che vuole (e deve) vincere il campionato di serie C non può attaccarsi a nulla. L’analisi del vicepresidente Corrado Liguori è precisa e puntuale ma non fa una grinza: “Ottimo Lecce per 65 minuti, rigore clamoroso su Di Matteo sullo 0-2 , primo goal del Pordenone in fuorigioco, palo di Caturano, paratona su Mancosu, goal regolare annullato a Caturano, rigore per loro inesistente. Non sono giustificazioni perché siamo anche calati come previsto per via della preparazione ed eravamo senza Costa, Pacilli ed Armellino, ma la verità è questa. Sono decisamente soddisfatto della prestazione, peccato il risultato! Dispiace uscire così ma qualcuno ci ha messo del suo. Andiamo avanti”. Si, andiamo avanti ma non dimentichiamo cosa è accaduto, per esempio, ad Alessandria: il miglior Lecce della stagione uscì sconfitto per propri limiti. Ridurre al minimo gli errori sarà fondamentale per evitare di vivere di rimpianti.

E poi finiamola con questa storia che “tanto la Coppa Italia non ci interessa, pensiamo al campionato”, così come si legge da più parte sui social. Un ritornello senza senso. Perché mai ogni anno altre squadre di C debbono andare avanti in questo torneo e noi restare al palo dopo gare condite dalle solite recriminazioni?

Vincere aiuta a vincere. Acquisire una mentalità vincente è fondamentale per riuscire a centrare finalmente l’ambìto traguardo della serie B e scappare via da questa maledetta categoria. Tutto il resto è aria fritta.

Una cosa è certa: questa squadra è stata costruita per vincere ma ogni casella deve andare al suo posto, non si può lasciare nulla al caso. E ora, cari tifosi, correte a fare l’abbonamento: al Via del Mare ci sarà da divertirsi