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Sud Est, vedi Lecce e poi muori

di Fabio A. Grasso

C’è un detto dialettale salentino secondo il quale quando la neve si scioglie emergono cose. O qualcosa del genere, i salentini veraci sapranno bene come completare quel detto. In ogni caso il caldo c’è, la stagione pure, appare quindi naturale che in questi giorni l’afa assillante faccia galleggiare diversi aspetti dell’essere umano se poi si fissasse lo sguardo sulla realtà delle ferrovie del Sud Est la pesca sarebbe quasi miracolosa. Sorprende leggere sul più noto dei social che qualcuno a sua volta si sorprenda che i treni di domenica non viaggino. Ebbene sì i treni della Sud-Est non viaggiano di domenica e ciò sia d’inverno che d’estate. Vi sembra normale? I disagi sono enormi e non solo per i turisti ma per quella categoria di cittadini che la classe politica locale continua ad ignorare, i pendolari. Non ci risulta che i politici usino il treno anche se ancora vivo è il ricordo di un presidente della provincia di qualche anno fa che ebbe “la fortuna” di fare il viaggio sull’unico treno che quel giorno viaggiò puntuale e soprattutto pulito. Se volessimo ancora sorprenderci potremmo farlo non soffermandoci solo sulla sporcizia che regna sovrana sui treni ma su un aspetto ancora più importante visto che il politico medio capisce solo la dimensione della tragedia rigorosamente già avvenuta: la sicurezza antincendio. In quasi tutte le vetture che corrono ad esempio lungo la linea Lecce-Gagliano del Capo mancano i martelletti per rompere i vetri o gli estintori in caso di incendio. Se dovesse scoppiare un incendio, e ne sono scoppiati, le carrozze diventerebbero delle vere e proprie trappole per i viaggiatori. Vi sembra da paese normale tutto questo? Aspettiamo che i buoi scappino per chiudere la stalla. Altro giro altra sorpresa. Non c’è bisogno di scomodare Giorgio Gaber per capire il rapporto fra politica e trasporti. Il centro-destra viaggia su gomma, il centro-sinistra viaggia su ferro. Questo in teoria perché oramai si è raggiunto il perfetto equilibrio delle parti dovendo coprire le inettitudini degli uno e degli altri. Un esempio. Quale geniale politico locale (anche e soprattutto nella sua inerzia) si nasconde dietro la decisione delle ferrovie locali di abolire la tratta Maglie-Otranto proprio nel periodo estivo? I treni sono sostituiti da autobus, è vero, ma vi sembra normale che su 50 km da Lecce ad Otranto si possano addirittura fare due cambi di mezzo? Questi sono i fatti, questa la realtà di ogni giorno e se non la capite vorrà dire che il processo della vostra identificazione con ciò che emerge da sotto la neve (quella del proverbio salentino) è completo. Buon viaggio.